L’attenzione alla conciliazione vita-lavoro è ormai un assioma fondamentale tra le best practices aziendali, cui nessuno può più rinunciare al netto di un calo della qualità dell’engagement tra datori e dipendenti. E l’Italia, almeno in questo, sta compiendo considerevoli progressi. Come ad esempio alla Danone, in cui – come spiegato in un’intervista a Il diario del lavoro da Sonia Malaspina, direttrice relazioni istituzionali, comunicazione e sostenibilità del Gruppo – i temi di cura, pari opportunità, valorizzazione della diversità sono chiavi che contribuiscono a un successo aziendale. Una buona azienda, dunque, non è fatta solo sani di bilanci economici, ma anche di persone che se rese felici contribuiscono al suo successo. In questo senso, la genitorialità è un vettore fondamentale: i carichi di cura non possono essere un ostacolo per la carriera della popolazione dipendente, per le donne innanzitutto ma anche per gli uomini. E laddove il welfare pubblico non riesce a sopperire, si innesta il welfare aziendale.
Lo ha bene inteso anche la Fater di Pescara, joint venture paritetica tra Angelini Industries e Procter&Gamble, che ha deciso di aprire le porte del proprio campus aziendale abruzzese ai figli di età superiore ai sei anni dei propri dipendenti. Un progetto per consentire ai genitori di migliorare l`equilibrio tra la vita privata e il lavoro, offrendo la possibilità di gestire eventuali imprevisti familiari senza dover sacrificare esigenze lavorative. Un’opzione che si aggiunge alla possibilità, estesa a tutti i dipendenti le cui mansioni lo consentano, di lavorare in modalità ibrida cinque giorni su cinque.
L’iniziativa di Fater permette a chi lo desidera di portare il proprio figlio in ufficio premurandosi solo di prenotare il posto in una delle aree dedicate – spazi sicuri allestiti con libri e giochi, dove i bambini hanno la possibilità di divertirsi e rilassarsi, senza la necessità di dover comunicare prima la presenza del giovane ospite. Per agevolare questo progetto, l’azienda ha elaborato una Kids Etiquette, una guida con le informazioni principali per assicurare che la visita sia piacevole, sia per gli ospiti sia per i colleghi, e gestita in sicurezza.
“In Fater, abbiamo un’ambizione semplice ma potente: vogliamo che ogni giorno le persone tornino in ufficio un po’ più felici. La strategia ‘People First’ guida tutte le nostre attività, ponendo le persone al centro, a partire dall`interno della nostra azienda” afferma Antonio Fazzari, General Manager di Fater. “In un contesto di lavoro ibrido come il nostro, l’iniziativa Kids@Campus nasce dall’ascolto e dal dialogo continuo con i genitori per offrire loro un supporto concreto che li aiuti a gestire al meglio la quotidianità, ma che favorisca anche la creazione di connessioni tra loro, in armonia con il purpose del nostro brand Pampers e con la comunità che vogliamo costruire attraverso il Pampers Village”.
Tra le misure a sostegno della genitorialità promosse dall`azienda spiccano anche il bonus asilo nido fino a 250 euro netti al mese per un massimo di 12 mesi rivolto a tutti i dipendenti in Italia con figli in età da nido, per coprire le spese di iscrizione e di frequenza, le rette e la mensa relative all`asilo nido, sia pubblico che privato, sia in Italia che all’estero; l`estensione a 3 mesi del congedo parentale per qualsiasi tipologia di famiglia, che dalla sua introduzione è stato usufruito dal 100% dei neopadri; il coaching per lavoratrici e lavoratori che rientrano dal congedo parentale per supportarli nella fase di ricerca di un nuovo equilibrio tra vita privata e lavorativa e la guida alla genitorialità, per accompagnare i lavoratori nel loro percorso da madri e padri in azienda, dal momento in cui apprendono la notizia al loro rientro al lavoro. Insomma, si tratta sempre di investimenti e mai di costi se – stando a numerosissime statistiche e ricerche – la produttività della popolazione dipendente aumenta in maniera direttamente proporzionale con la positività del clima aziendale
La strada intrapresa sembra essere quella giusta, ma contemporaneamente (ri)apre una doverosa riflessione sul sistema di welfare pubblico. Gli sforzi profusi con il Pnrr per il sostegno alla genitorialità sono stati tanti, ma non sufficienti. E proclamare che le aziende dovrebbero fare sempre di più per la popolazione dipendente è sì giusto, ma che non sia una delega al privato nella scala gerarchica di responsabilità del decisore pubblico.
Elettra Raffaela Melucci