I sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm hanno proclamato un pacchetto di dodici ore di sciopero da svolgersi entro il mese di maggio in tutti gli stabilimenti Whirlpool-Indesit in Italia. La decisione è stata presa dai sindacati metalmeccanici dopo la rottura della trattativa con l’azienda che oggi ha confermato il piano che prevede la chiusura degli stabilimenti.
“Abbiamo rotto il tavolo di trattativa perché non aveva nessun senso riascoltare il piano industriale presentato il 16 aprile scorso – spiega la Fim Cisl – contenete gli stessi elementi inaccettabili e con la premessa aziendale di nessuna disponibilità a modificarne gli elementi relativi alla chiusura dei siti e dei licenziamenti, dei quali tra l’altro i conti non dovrebbero essere completi in quanto c’è stata preannunciata un’ulteriore ridimensionamento dei lavoratori indiretti”.
Di parere diverso il responsabile delle relazioni esterne di Whirlpool, Alessandro Magnoni, che ha confermato il punto di vista dell’azienda dopo la rottura delle trattative con i sindacati: “Whirlpool è fortemente convinta della solidità e della validità del piano industriale, finalizzato a dare continuità e un futuro sostenibile all’azienda in Italia, attraverso il riassetto della produzione e l’innovazione di processo e di prodotto”.
Magnoni ha poi confermato che l’azienda “pur non avendo avuto oggi l’opportunità di entrare nei dettagli del piano industriale per l’Italia, ha ribadito la massima disponibilità ad un confronto aperto, trasparente e collaborativo con tutte le parti coinvolte sui contenuti del piano”. Magnoni ha poi ribadito che l’azienda conferma “il livello di investimenti, pari a 500 milioni di euro” che – secondo la Whirlpool – “rilancia di fatto il paese, ponendolo al centro della strategia europea dell’azienda”.
Inoltre, il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, preso atto della rottura delle trattative tra azienda e sindacati, ha convocato il Tavolo sulla vertenza Whirlpool lunedì 27 aprile alle ore 16.