Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legislativo sul riordino della Croce Rossa. La Cisl Fp chiede subito l’apertura del tavolo di confronto presso il Dipartimento della Funzione pubblica per la gestione degli organici e delle procedure di mobilità verso le pubbliche amministrazioni.
“Il decreto n.78 stabilisce che venga istituita presso il DFP una apposita sede di confronto, con il compito di coordinare e supportare i processi di mobilità del personale interessato dalla riorganizzazione dell’Ente pubblico in Associazione privata” spiega Daniela Volpato, segretario nazionale della Cisl Fp. “Significa che gli operatori in servizio, nei vari passaggi del riordino, avranno le medesime salvaguardie del posto di lavoro previste per la generalità dei dipendenti pubblici.”
“Tutelare l’occupazione – prosegue – è stata fin dall’inizio la nostra principale priorità, nell’interesse dei lavoratori ma anche dei cittadini“. Nel periodo di gestione transitoria che inizia dal 1° gennaio 2014, in base al decreto, la nuova Croce Rossa dovrà sentire i sindacati per predisporre un piano di utilizzo del personale, che sarà comunque provvisorio, dunque con la possibilità di ampliare successivamente l’organico. Piano che riguarderà sia i lavoratori a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato, che saranno prorogati oltre il 2013. Così tutti avranno più certezze di mantenere il posto di lavoro”.
“I rappresentanti dei lavoratori – aggiunge – avranno un ruolo decisivo anche nella fase seguente, quando si tratterà di assorbire tramite un’apposita procedura concorsuale il personale che sarà ancora in servizio al 31 dicembre 2015. Inoltre nella stessa sede di confronto saranno esaminate tutte le problematiche relative al contratto collettivo nazionale cui aderirà l’Associazione”.
“Dopo aver ottenuto grazie a una mobilitazione continua un sistema di garanzie a favore dei lavoratori molto più ampio di quanto fosse inizialmente previsto – conclude Volpato – bisogna rendere concrete le opportunità che scaturiscono dal nuovo testo. Per questo, all’indomani dell’entrata in vigore del decreto, abbiamo chiesto al Dipartimento della Funzione pubblica di convocare quanto prima una riunione. Bisogna puntare ad agevolare al massimo la mobilità verso le Pubbliche amministrazioni, che saranno in particolare quelle situate nella provincia di impiego del lavoratore, e ad assicurare continuità e stabilità a tutti i rapporti di lavoro”. (LF)
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