I dati dell’Inps e dell’Istat suonano un nuovo allarme rispetto all’emergenza cassa integrazione. Il record del miliardo di ore di Cig segnato nel 2012 e’ probabilmente destinato ad essere bissato anche quest’anno. Nel solo mese di aprile, informa l’Inps, sono stati richiesti 100 milioni di ore: il 3,1% in più rispetto a quelle autorizzate nel precedente mese di marzo, pari a 97,0 milioni, e il 16% in piu’ rispetto all’anno scorso (86 milioni), portando a 365 milioni le ore totali Cig in soli 4 mesi. E a questi dati si raffrontano quelli dell’Istat, che denunciano una disoccupazione ormai superiore al 12%, e’ facile immaginare che il resto del 2013 fara’ in fretta a bruciare il record dello scorso anno. Ma l’allarme piu’ grave e’ quello che deriva dai dati sulla cassa in deroga, che in aprile registrano un vero e proprio crollo: appena 6,8 milioni, e cioe’ meno 65% rispetto al mese scorso, e addirittura meno 76% rispetto al 2012, quando erano state 29 milioni. Per spazzare via qualsiasi dubbio che possa trattarsi di una buona notizia, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua chiarisce che il crollo e’ legato soprattutto alla mancanza di fondi: “Il calo delle autorizzazioni –ha detto- è solo apparentemente in controtendenza rispetto all’aumento di cigo e cigs, dovuto com’è sostanzialmente ai noti problemi di finanziamento dello strumento”. Dal punto di vista dei numeri puri e semplici, aggiunge Mastrapasqua, questi dati “finiscono per mitigare il complessivo incremento di richieste ed autorizzazioni, che sarebbe più sensibile del 3,1% su base congiunturale e del 16% su base annua. Insomma, purtroppo, i segnali dal mondo delle imprese e del lavoro continuano ad essere assai critici”. I sindacati, a loro volta, parlando di ‘’una valanga che si abbatte sul mondo del lavoro’’’: “Il sistema produttivo è in una caduta senza freni –conferma la segretaria confederale della Cgil Elena Lattuada- così come la condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, e che trascina, senza al momento incontrare alcun argine, l’intero Paese”. I dati di oggi, aggiunge la dirigente sindacale, “ci mostrano per l’ennesima volta quali sono le vere urgenze dalle quali ripartire: servono risposte che mettano al centro il lavoro e che affrontino da subito il tema del rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga”. Inoltre, prosegue la sindacalista, preoccupa che dietro questo aumento esponenziale delle ore di cig ci siano le richieste di intervento sulle crisi di grandi gruppi industriali: “Situazioni davvero complesse, che non trovano risposte soddisfacenti e che rappresentano un ulteriore e inequivocabile segnale della profondità della crisi e della necessità dell’adozione di una politica industriale a tutela dei settori manifatturieri e dell’occupazione”.
In tutto questo, il governo sta cercando il modo per rimediare le risorse necessarie a finanziare quello che il Financial Times, proprio oggi, ha definito ‘’il libro dei sogni di Enrico Letta’’. I fondi piu’ urgenti dovrebbero essere quelli per rifinanziare, appunto, la cassa integrazione. Ieri il leader della Csil, Raffaele Bonanni, ha lanciato un allarme che non lascia dubbi: se la Cig non sara’ rifinanziata, 700 mila lavoratori si ritroveranno in mezzo alla strada senza mezzi di sussistenza, con conseguenti rischi per la tenuta sociale del paese. Ma non sara’ facile trovare i fondi necessari, circa 1 miliardo e mezzo di euro, che si aggiungono a quelli occorrenti per risolvere il nodo esodati. Sul tema e’ intervenuto oggi il neo sottosegretario al Lavoro, Carlo dell’Aringa, precisando che
per risolvere il problema serve “una soluzione strutturale e non continuamente di emergenza come si sta facendo con gruppi progressivi di esodati che vanno salvati”. Tuttavia,ha aggiunto, “rimarrà il problema di tutti quelli che quest’anno e l’anno prossimo si potrebbero trovare in difficoltà, cioè licenziati dalle loro imprese e con un pensionamento ancora molto lontano nel tempo. Anche per costoro che non saranno più definiti “esodati” ma lavoratori anziani in difficoltà, bisognerà trovare qualche soluzione. Bisognerà andare da un uso esteso degli ammortizzatori sociali o rivedere anche alcune norme della stessa riforma sulle pensioni”. Anche in questo caso, pero’, sara’ necessario come prima cosa trovare i fondi. o sara’ solo un’altra pagina del libro dei sogni.
Nunzia Penelope