Accordo, ma monco, su Eni Versalis. Dopo sei mesi di trattative e confronti a vari livelli, il tavolo convocato lunedì al ministero delle imprese ha portato alla firma di una intesa, sottoscritta però solo da Cisl e Uil con i due sindacati di destra Ugl e Confsal, e respinta dalla Cgil. Il testo propostoi dal ministro Urso e’ sostanzialmente basato sul verbale di accordo presentato dall’Eni ai sindacati il 26 febbraio scorso che prevede lo stop degli impianti di cracking di Priolo e Brindisi, sottoscritto solo da Femca Cisl e Uilca, mentre la Cgil, in quella occasione, aveva abbandonato il tavolo. Di conseguenza, nemmeno il testo proposto lunedì dal ministro Urso è stato sottoscritto dai rappresentanti di Corso Italia al tavolo del Mimit: la Cgil e la Filctem ribadiscono infatti le preoccupazioni per la tenuta sia occupazionale (in particolare dell’indotto legato ai due impianti) sia del sistema industriale collegato alla chimica di base che, afferma la Cgil, secondo il piano Eni verrebbe in sostanza eliminata completamente, con gravi conseguenze sul sistema produttivo nazionale.
Per queste ragioni Pino Gesmundo e Marco Falcinelli, rispettivamente segretario confederale Cgil e segretario generale della Filctem, hanno definito inaccettabile il piano del ministero che prevede ‘’la progressiva dismissione di un settore chiave, senza una chiara strategia di transizione che tuteli i lavoratori’’ (Falcinelli), ribadendo “l’assenza di garanzie concrete” (Gesmundo). Viene comunque valutata positivamente dai due sindacalisti) la decisione del Mimit di aprire un tavolo specifico per l’indotto, come chiesto dalla Cgil, che nei prossimi giorni presenterà una serie di modifiche al testo dell’accordo. Va inoltre ricordato che proprio ieri, mentre era in corso l’incontro con Urso, sotto le finestre del ministero si teneva il presidio di protesta organizzato dalla Cgil, non solo dei lavoratori della chimica ma anche quelli di Metalmeccanici, commercio, servizi, edili e trasporti. Una novità assoluta, questa trasversalità della protesta, che spiega bene come ormai tutto sia interconnesso.
Di parere del tutto differente la Femca Cisl, che ritiene positivo il testo proposto dal governo e dall’Eni: “Dopo sei mesi di intenso confronto -afferma Nora Garofalo- abbiamo firmato convintamente il protocollo d’intesa sul piano di trasformazione Versalis, perché siano salvaguardate l’intensità industriale e occupazionale dei siti produttivi di Brindisi, Priolo e Ragusa. Ora è necessario che il progetto vada avanti e si attivino i tavoli previsti dal protocollo per il monitoraggio e il governo delle fasi della riconversione. Ringraziamo il Ministro Urso per aver accompagnato tutto il percorso facendosi garante dell’attuazione del protocollo, anche per favorire gli iter autorizzativi dei nuovi progetti industriali”.
redazione