“Occorre pensare quanto prima ad un piano nazionale di sviluppo che, attraverso interventi fiscali ed incentivi all’occupazione, consenta di cogliere le specifiche capacità produttive dei nostri territori”. Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. “L’aumento del costo lordo del lavoro, spiega il sindacalista, non solo frena l’occupazione, ma rende le imprese italiane poco competitive sui mercati internazionali”. Per questo l’Ugl chiede di adottare subito misure che riducano la pressione fiscale sui redditi da lavoro, che in alcuni casi sfiora il 43% della retribuzione, e riequilibrare la leva fiscale colpendo maggiormente i redditi da patrimonio. All’intervento fiscale, secondo il sindacalista, si dovrebbero accompagnare politiche attive del lavoro, che consentano alle imprese di tornare ad assumere. (FRN)