“La fotografia preoccupante scattata dall’Istat conferma ulteriormente come la crisi economica continui a colpire il nostro Paese e che a pagarne le maggiori conseguenze siano soprattutto lavoratori, pensionati e famiglie”. Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, per il quale “se da una parte gli stipendi italiani restano fermi al palo, il costo della vita viaggia ad una velocità superiore, che non potrà diminuire visto l’aumento su base annua dei prezzi alla produzione e l’andamento dei carburanti”. Per il sindacalista “non si può prescindere da un piano nazionale di sviluppo di ampio respiro, che preveda una defiscalizzazione delle retribuzioni, così come stimoli alla produttività, anche attraverso la piena valorizzazione della contrattazione di secondo livello, e all’occupazione con incentivi alle imprese sane che investono in ricerca e innovazione”. (LF)
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