L’Italia dovrà puntare a raggiungere “un deficit dello 0,8% del Pil nel 2001”,come indicato nel Programma di stabilità, ed “assicurare nella preparazione della finanziaria 2002 il rispetto di uno stabile sentiero di riduzione del disavanzo per centrare l’obiettivo di medio termine di un bilancio in pareggio” nel 2003. È quanto affermano i Grandi Orientamenti di Politica economica (Gope) per il 2001 approvati oggi dal Consiglio dei ministri economico-finanziari (Ecofin) dell’Ue a Lussemburgo. Quanto alla “verifica” sulle pensioni, andrà fatta nel 2001 come previsto. E tuttavia, alla fine, il deficit di bilancio non supererà, a fine anno, l’1% del pil: questa la previsione del ministro del Tesoro Vincenzo Visco nella sua ultima riunione Ecofin. Oltre ai conti pubblici, il documento per il Consiglio Ecofin elenca anche le priorità da perseguire in tema di riforme dei mercati del lavoro per ridurre le “ampie disparità regionali” ancora esistenti fra Nord e Sud. “Una più forte differenziazione salariale – sottolinea la bozza – può compensare i gap di produttività fra le aree geografiche ed andrebbe incoraggiata”. Occorre in generale proseguire gli interventi di riforma per aumentare la flessibilità e favorire l’ulteriore riduzione del cuneo fiscale sul lavoro”, con particolare attenzione ai salari più bassi.
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