Le imprese del commercio e dei servizi guardano con fiducia agli ultimi tre mesi di calendario per risollevare, almeno in parte, le sorti di questo 2010. Lo afferma Unioncamere nell’abituale indagine congiunturale su commercio e servizi, che evidenzia, nel terzo trimestre, vendite in calo del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel commercio. Guardando però alle aspettative future, rispetto all’anno scorso, è diminuito il numero degli imprenditori del commercio che vedono ‘nero l’orizzonte di fine anno (solo 14 su 100, contro i 22 del 2009), mentre è aumentato il numero di quelli che nutrono attese positive sulle vendite sotto l’albero (36 su 100, contro i 33 di dodici mesi fa). Oltre la metà delle imprese però “resta ancora indietro e continua a perdere terreno”, commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Le imprese del commercio e dei servizi – ha aggiunto – sono più di 3,2 milioni e rappresentano il 54,2% di tutto il sistema imprenditoriale nazionale e la fonte di reddito di milioni di famiglie”. Se la dinamica dei consumi interni e degli investimenti pubblici non ritornerà presto su livelli accettabili, continua, è realistico pensare a un altro anno difficile sul fronte interno, con conseguenze negative sul recupero dei livelli occupazionali. La via d’uscita, a suo giudizio, passa per una riforma del fisco a tutela di imprese e lavoro, per una forte semplificazione della macchina pubblica e una sua maggiore efficienza a tutti i livelli. “La sfida per uno Stato davvero moderno, conclude, è la sfida dell’Italia dei prossimi anni”. (FRN)
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