Raffaella Vitulano
Il Governo francese è pronto a varare una serie di misure che rendano più difficili i licenziamenti per le imprese in utile. È quanto emerge da una riunione risevata del Consiglio dei Ministri francese. Secondo un portavoce del capo dell’esecutivo Lionel Jospin, lo stesso premier ha affermato che “è tempo di aumentare il costo dei licenziamenti per le imprese che fanno profitti”. La decisione del Governo di Parigi sarebbe maturata dopo che Danone, colosso francese dell’alimentare, ha licenziato 570 persone e chiuso due impianti di produzione di biscotti pur avendo registrato profitti consistenti. Una posizione del genere è stata assunta anche da Marks & Spencer.
Il pacchetto di misure potrebbe essere sottoposto al vaglio dell’Assemblea Nazionale già il mese prossimo.
Tra le misure che l’esecutivo dovrebbe presentare figurano anche il “rafforzamento degli sforzi di ricollocamento” dei lavoratori licenziati e la reindustrializzazione di alcune aree. Il Governo Jospin, già sotto pressione dopo l’esito delle elezioni comunali dello scorso marzo, è stato pesantemente criticato dall’opinione pubblica francese, soprattutto di sinistra, per la fragilità delle sue scelte in termini di politiche del lavoro.
I casi Danone e Marks & Spencer hanno contribuito a rendere ancora più critica la posizione della coalizione che guida il paese. Giorni fa circa 1.500 dimostranti, tra cui molti ex lavoratori delle due società, hanno sfilato per le vie del centro di Parigi per protestare contro i licenziamenti. Su alcuni cartelli si leggeva la scritta “Danone, togli il superfluo dai tuoi yogurt non dalle tue fabbriche”. Il gigante dell’alimentare ha deciso il licenziamento di 1.816 lavoratori in tre anni, 570 dei quali in Francia, mentre la nota catena inglese di negozi ha già deciso un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di 18 magazzini, con un taglio di 1.800 posti.