I lavoratori e i delegati Fiom di Mirafiori hanno inviato una lettera aperta all’ad del Lingotto, Sergio Marchionne, con la quale lo invitano ad un confronto “senza filtri e finzioni mediatiche”. Nella missiva, distribuita questa mattina durante il corteo dei lavoratori del sito torinese, la Fiom, in risposta alla lettera scritta qualche giorno fa dall’ad, sottolinea: “anche noi siamo consapevoli di attraversare una crisi senza precedenti e una fase molto delicata che influenzerà il nostro futuro. L’assenza di una politica industriale in Italia, e nei confronti dell’autoveicolo, manca almeno dalla seconda metà degli anni 60, con grandi responsabilità di chi si è succeduto nel governo del paese e più recentemente ha illuso gli italiani che si poteva crescere senza industria”.
“Purtroppo, prosegue la lettera, constatiamo che il ‘conto’ di queste mancate politiche viene sempre pagato dai lavoratori. Ed è per questo, che pur apprezzando gli investimenti previsti dal piano industriale, non comprendiamo come e perché solo i lavoratori debbano pagarne la realizzazione, con governo e politica che al massimo fanno i tifosi per i propri fini. Noi, che dopo 25 anni di lavoro in Fiat, spesso con operazioni ripetute ogni minuto, facendo i turni, non raggiungiamo i 1.200 euro al mese, non possiamo credere che non vi siano alternative al peggioramento della nostra vita e alla nostra condizione di lavoro”. (FRN)
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