Esistono almeno 1.000 scoperte scientifiche e tecnologiche, frutto della ricerca pubblica italiana, depositate presso l`Ufficio europeo dei brevetti (EPO), che potrebbero venire sfruttate dalle imprese, dando ottimi risultati in termini di realizzazione di nuovi prodotti o di miglioramento (e risparmi) dei processi industriali.
Proprio per portare le invenzioni direttamente “a casa” delle imprese, contribuendo, attraverso un`ampia campagna di comunicazione, ad accrescere la cultura dell`innovazione tra le Pmi, Unioncamere (attraverso la sua società del sistema camerale Dintec), Cotec (Fondazione per l`innovazione tecnologica) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), hanno siglato una apposita Convenzione nel quadro di un più ampio accordo volto a favorire la realizzazione di azioni comuni per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese, con particolare riferimento al sistema delle Pmi.
La conoscenza dei brevetti da parte del sistema produttivo, soprattutto delle piccole e medie imprese, è infatti assai limitata o, quanto meno, è ridottissima – sottolinea Unioncamere – la consapevolezza delle potenziali applicazioni multisettoriali che ciascuna tecnologia, tutelata attraverso brevetto, potrebbe trovare. Perché è possibile che, ad esempio, un`innovazione nel campo delle biotecnologie (ambito nel quale esistono già 204 richieste di brevetto europeo frutto della ricerca italiana) torni utile alle imprese agricole o a quelle della green economy, oppure un brevetto farmacologico (131 le richieste italiane all`EPO) venga sfruttato per realizzare un nuovo prodotto cosmetico.