Si è svolto oggi, presso Villa Piccolomini a Roma, il primo di una serie di seminari dedicato alla crisi delle relazioni industriali, e più in generale delle rappresentanze sociali, che ha avuto per protagonisti alcuni esponenti della nuova generazione di rappresentanti del mondo imprenditoriale, sindacale e accademico.
Il seminario, come riconosciuto dalla totalità dei partecipanti, ha costituito un momento importante di condivisione di idee, pareri e opinioni, anche divergenti, sul momento di difficoltà, unanimemente riconosciuto, dei rapporti fra lavoratori, parti sociali e parti imprenditoriali.
Tutti i partecipanti hanno rilevato la stringente necessità di un’intensificazione del dialogo partecipativo a tutti i livelli. Così come emerso nel corso del seminario, infatti, una volta d’accordo sugli obiettivi di fondo, solo con un’intensificazione del confronto fra le parti sociali sarà loro possibile realizzare fino in fondo la propria funzione.
Una delle osservazioni ricorse con più frequenza nel corso degli interventi è stata quella riguardante la stretta connessione tra crisi della rappresentanza sociale e crisi della democrazia che la rappresentanza stessa si propone di tutelare.
Ma il tema emerso come filo conduttore del seminario è stato l’urgenza di discutere delle strategie più efficaci per affrontare la questione calda del momento, quella dei rinnovi contrattuali; istituto ad oggi turbato dall’avverso scenario economico, e in particolare dell’inflazione, e tema sul quale convergerà il prossimo convegno.
F.P.
Cosa pensa la nuova generazione di rappresentanti sociali della crisi delle relazioni industriali? Il Diario del Lavoro ha organizzato un convegno per permettere ai trentenni di oggi, con posizioni di responsabilità nel mondo imprenditoriale, sindacale e accademico, di discuterne e proporre soluzioni.