“La Famiglia oltre la crisi. Dieci obiettivi per tante buone pratiche”. E’ questo il titolo del documento programmatico presentato questa mattina dal segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, nella sede del sindacato a via Margutta.
Nel documento, a cura del dipartimento della famiglia, politiche e diritti e delle pari opportunità dell’Ugl, sono raccolte dieci proposte sui temi del lavoro, della casa, del fisco, della sanità e della scuola, per valorizzare e difendere la famiglia. I diversi obiettivi dell’Ugl, – ha spiegato il segretario generale – sono: ottimizzare le risorse disponibili a favore dei nuclei familiari, favorire l’occupabilità delle donne, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, la ripresa della natalità.
La famiglia, secondo l’Ugl, deve essere valorizzata perché “rappresenta l’istituzione più importante della nostra società ma viene lasciata ai margini o comunque non sufficientemente tutelata nelle varie agende politiche. Ciò accade perché quasi sempre problemi e tematiche vengono affrontati in comparti stagni”. L’Ugl con questo opuscolo ha voluto “mettere a sistema”, trovando un comune denominatore, tutte le iniziative assunte a livello nazionale, territoriale ed aziendale, analizzandole approfonditamente e evidenziandole come “buone pratiche” già attuate da Regioni, Province, Comuni ed aziende. A dimostrazione di come sia possibile agire già oggi in maniera efficace, nonostante la crisi e la carenza di risorse.
Tra le priorità dell’Ugl (primo punto del documento programmatico), quella di un fisco più equo, che il governo – sottolinea Centrella – “avrebbe potuto garantire, inserendo una patrimoniale vera, invece di far pagare l’Imu a chi ha di meno”. A essere colpiti dalle scelte dell’esecutivo per Centrella, infatti, “è sempre il ceto basso, le famiglie, i pensionati, gli operai e gli impiegati”. E’ necessario, invece, secondo il sindacato di via Margutta, ripartire dal quoziente familiare e dalla riduzione del carico fiscale per i redditi da lavoro dipendente e da pensione.
Altro serio problema da affrontare è quello della casa. L’Ugl propone l’avvio di un piano nazionale per aumentare la disponibilità allogiativa, anche attraverso l’housing sociale, con particolare riferimento alle fasce più deboli, e l’avvio di una conferenza nazionale sulla casa.
Ancora nel documento c’è la richiesta di un rafforzamento del welfare, con la semplificazione nell’accesso ai servizi socio-assistenziali, ad iniziare da quelli per l’infanzia e la non autosufficienza, e l’istituzione di un osservatorio per la disabilità nelle aziende private con più di 400 dipendenti.
In merito alla questione del lavoro, particolare attenzione è rivolta alle problematiche femminili, a cominciare dalla richiesta di conciliazione dei tempi di vita con quelli dedicati al lavoro. In particolare viene proposta l’adozione di piani della città e la diffusione in ambito aziendale di misure di flessibilità oraria da concordare con la rappresentanza sindacale, l’incremento della durata del congedo di maternità, l’adozione di incentivi fiscali e contributivi per favorire il reinserimento e l’inserimento delle donne. Infine, attenzione viene data anche alla formazione, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo d’intermediazione e orientamento al lavoro, all’inclusione e all’integrazione delle famiglie povere e immigrate, alla sicurezza della città, all’ambiente, sviluppo e consumo. (FRN)