“Il governo blocchi il processo di privatizzazione di Tirrenia, prima del 28 giugno scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti, altrimenti anche in presenza di una sola offerta vincolante, non sarebbe più possibile fermare”. Lo chiede la Uiltrasporti sulla privatizzazione del gruppo Tirrenia alla vigilia dell’incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il ministro Altero Matteoli, i vertici della società di navigazione e di Fintecna (la finanziaria del Tesoro che ne detiene la proprietà.
“Se le nostre richieste non dovessero trovare accoglimento – preavvisa il segretario generale del sindacato, Giuseppe Caronia – saranno intraprese durissime e non ordinarie azioni di tutela visto che migliaia di posti di lavoro potrebbero andare in fumo se si dovesse procedere con la liquidazione delle aziende e con l’attivazione di singole gare per vendere ogni singola linea con relativa nave”.
La Uiltrasporti chiede quindi che il Governo decida uno slittamento della privatizzazione fin quando l’attuale stato di crisi economica e finanziaria del Paese non venga superato e sostenga con grande determinazione nei confronti della Ue la assoluta necessità di questo differimento, che integri di circa 15 milioni di euro la sovvenzione (condizione essenziale per mantenere gli attuali livelli di servizi, occupazionali e salariali dei dipendenti, anche per impedire un altro fallimento di una nuova eventuale gara) e che avvii un vero e serrato confronto con tutte la parti interessate allo scopo di riprogrammare un nuovo bando per una privatizzazione ordinata, omogenea e sincronizzata di tutte le società del Gruppo (con identiche soluzioni per tutti i lavoratori) indipendentemente da chi ne detiene la proprietà, Stato o Regione, ed attraverso gare separate. (LF)
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