La manovra finanziaria proposta dal Governo e in discussione in Parlamento intende introdurre misure che si concentrano su una “riduzione indistinta e non strutturale dei costi nel pubblico impiego e nei trasferimenti agli enti locali, che non valorizza i settori più produttivi e di maggior valore sociale e svilisce logiche di riconoscimento del merito, ogni tensione al miglioramento della prestazione e la concretizzazione di politiche orientate alla crescita”.
Così la Uilca commenta la manovra finanziaria, esprimendo la sua contrarietà a uno sciopero generale, “che avrebbe solo valenza politica e non risolverebbe i problemi”. Chiede alla Uil, alle sue associazioni di categoria e ai sindacati riformisti dei settori di competenza di intraprendere comuni iniziative, che portino alla correzione del decreto, le cui norme non rispondono alla necessità di crescita e di equa ripartizione dei sacrifici tra i cittadini e i lavoratori italiani.
La Uilca da tempo conduce una battaglia contro gli enormi compensi del top management, in particolare nei settori bancari e assicurativi, e ha più volte chiesto misure per il loro contenimento tramite interventi fiscali o l’introduzione di tetti, pertanto valuta positivamente la proposta presente nella manovra economica di aumentare la tassazione di bonus e stock option e l’aumento a 40.000 euro del limite per la detassazione dei premi legati alla produttività.
In proposito si auspica che i vertici delle aziende prendano spunto dalla difficile situazione economica per dare segnali concreti di una civile condivisione del destino del Paese, definendo una autoriduzione degli stipendi. (FRN)