La Uilca denuncia “l’ennesimo segnale che l’Abi intende creare per un clima di inutile contrapposizione nel settore del credito attraverso la chiusura rispetto alla richiesta di aumenti economici, presente nella piattaforma sindacale per il rinnovo del Contratto Nazionale”.
In una nota il sindacato dei bancari spiega come “il documento approvato dall’Esecutivo dall’Abi del 20 aprile come riportato dalla stampa non lascia spazi alle interpretazioni: le banche e i banchieri vogliono far pagare le loro inefficienze e incapacità gestionali ai lavoratori e ricorda come, se negli anni 97/99 lo stipendio dei Ceo era di 20/30 volte superiore a quello degli impiegati, ora siamo a 95/105 volte”. Per la Uilca “l’ irrigidimento delle relazioni sindacali è una responsabilità che i banchieri italiani si stanno assumendo, invito pertanto l’Esecutivo dell’Abi a riprendere le trattative, a porsi in maniera costruttiva e ad allontanare coloro che, rappresentando interessi di nicchia, hanno una visione troppo localistica, che può portare alla distruzione di un modello di relazioni sindacali che ha dato, fino ad oggi, risultati positivi e di prospettiva per il settore e per i lavoratori”. (LF)
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