La Uil Abruzzo sta monitorando la situazione dell’occupazione nella regione con l’ausilio di un indicatore mensile di disagio occupazionale, ricavato dalla combinazione di due elementi: la cassa integrazione, di cui l’Inps fornisce ogni mese i dati, e la disoccupazione, di cui calcoliamo una proiezione mensile su dati Istat.
Secondo il sindacato l’Abruzzo, che prima della crisi aveva una situazione occupazionale migliore del dato medio nazionale, presenta ad aprile un tasso tendenziale disoccupazione del 9,1 un po’ sopra la media nazionale dell’8,8, ma soprattutto fa registrare la seconda (dopo il Piemonte) più alta percentuale di lavoratori in cassa integrazione rispetto alla forza lavoro: 4,2 ad aprile, a fronte di una media nazionale del 2,7.
Per l Uil la combinazione dei due indicatori forma un indicatore di disagio occupazionale del 13,3, superiore al dato nazionale (11,5). In termini di numero di persone in difficoltà, stimiamo si tratti di 22.319 lavoratori in cassa integrazione + 48.843 persone in cerca di occupazione.
I dati di aprile della cassa integrazione sono quasi ovunque meglio di quelli di marzo (-5,7 a livello nazionale; -8,8 in Abruzzo), ma rispetto all’anno scorso siamo ad un incremento: +52,9 a livello nazionale, +7,3 in Abruzzo.
Preoccupa soprattutto il cambio del mix della cassa integrazione: scende l’ordinaria, sale la straordinaria: ad aprile rispetto a marzo, +8 a livello nazionale, +7,9 in Abruzzo; rispetto all’anno scorso, +192,4 a livello nazionale, +103,7 in Abruzzo.
Il sindacato chiede per quanto riguarda le politiche del lavoro di accelerare la messa in campo della Formazione e riprendere l’esperienza positiva del Bonus Occupazione, migliorandola e ampliandola, magari utilizzando risorse FSE e del FAS. Per la Uil “sarebbe inoltre importante alzare l’assegno di chi da troppo tempo vive con poco più di 800 euro al mese perché in cassa integrazione”. (LF)