“Positiva la disponibilità a proseguire il confronto e accolta la nostra richiesta di far precedere i prossimi incontri, che avranno cadenza trimestrale, da un lavoro tecnico preparatorio”. Lo scrive la Uil Abruzzo dopo l’incontro con il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi.
“E’ una notizia positiva – prosegue la nota – anche la condivisione della nostra denuncia dello smantellamento degli scali merci di Ortona porto e di San Salvo e l’impegno a intervenire immediatamente su RFI per fermarli: è inaccettabile che il gruppo Ferrovie dello Stato non scommetta sulla ripresa ma intenda ripiegare, rendendo così permanenti i danni della recessione”.
“Valutiamo positivamente – sostiene il segretario della Uil Abruzzo, Roberto Campo, anche che il Cipe cominci a dare concretezza a investimenti in infrastrutture che da anni vivono solo sulla carta”.
Campo manifesta invece preoccupazione per il fatto che “l’Intesa Generale Quadro deve ancora trovare 2/3 delle risorse per realizzare le opere promesse. Il cronoprogramma che abbiamo chiesto è ancora tutto da costruire”.
“Soprattutto – sostiene – permane una debolezza strategica, non affrontata, nemmeno impostata. Le scelte sull’aggancio dell’Abruzzo al Corridoio V e sul ruolo dell’Abruzzo come ponte-di-terra tra Adriatico e Tirreno andrebbero fatte a brevissimo, con la definizione della programmazione 2014-2020. Dopo l’incontro di ieri, ne sappiamo quanto prima. La nostra proposta di organizzare sul tema un lavoro congiunto Lazio-Abruzzo presso il ministero delle infrastrutture non ha avuto risposta. Lo stesso per il prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico fino a Brindisi”.
“Il ministro – sostiene Campo – ha affermato che l’intesa generale quadro sulle infrastrutture governo-regione Abruzzo contiene le priorità infrastrutturali della Regione: non è così. Contiene le opere più vicine ad essere cantierabili. Va benissimo far partire opere per cui siamo in grado l’attimo dopo il finanziamento di aprire il cantiere, perché abbiamo bisogno non solo di realizzare opere, ma anche di far muovere lavoro ed economia. Ma a maggior ragione questo approccio pragmatico va integrato con un lavoro strategico, di dimensione sovra-regionale. Sorprende che il ministro, che dichiara giustamente che non ha senso parlare di infrastrutture senza sollevare lo sguardo a livello almeno europeo, non abbia dato alcuna risposta su questi temi”.
“Non abbiamo chiesto – conclude – la ferrovia Pescara-Roma, ma la valorizzazione dell’esistente autostrada; non stiamo chiedendo la nuova infrastruttura per l’alta velocità, ma la velocizzazione della linea adriatica esistente; siamo passati da un’intesa generale quadro da 6 miliardi a una da meno di 1 miliardo. Noi siamo realisti, il governo e la Regione siano credibili”. (LF)
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