L’Ugl chiede al ministro Sacconi di negoziare “la migliore delle soluzioni possibili con la Commissione europea, anche consultando tutte le parti sociali”. Il sindacato giudica “un accanimento la pressione esercitata dalla Ue sull’Italia sia in considerazione della crisi in atto sia dei sacrifici già previsti per i dipendenti pubblici e contenuti nella manovra correttiva in via di definizione”. L’Ugl si augura che il governo non cambi ulteriormente “le aspettative pensionistiche delle donne”, dal momento che a mancare è sopratutto un sistema di welfare che consenta a loro di lavorare più a lungo, oltre ai privilegi e alla retribuzione che non è la stessa dei colleghi europei. (FRN)
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