“L’Ugl Terziario ha indetto, per le giornate di festività pasquale, lo sciopero di tutti i lavoratori di Autogrill Spa contro il mancato passo indietro dell’azienda sugli esuberi in alcuni punti vendita della Lombardia, del Lazio e della Campania”. Lo comunica la segreteria nazionale dell’Ugl Terziario, spiegando come “si tratta di una risposta all’atteggiamento unilaterale da parte dell’azienda, che anche nell’incontro di ieri a Napoli ha dimostrato di non voler ascoltare le proposte avanzate dal sindacato”. “Per quanto riguarda il punto vendita di Stradella Sud in Lombardia – sostiene l’Ugl – è possibile una riduzione del numero degli esuberi grazie alla disponibilità dei lavoratori a trasferimenti verso autogrill vicini, nonché all’impegno ad una riduzione parziale e temporanea dell’orario di lavoro, implementando forme di flessibilità come la banca delle ore, senza dimenticare la possibilità di includere l’autogrill nel Progetto Territorio Piacenza”. “Per quanto riguarda – prosegue la nota – il punto vendita Macchia Ovest nel Lazio, prendendo atto della disponibilità aziendale a ricollocare i lavoratori part-time nell’Autogrill Casilina Est e della disponibilità di un dipendente full-time a trasferirsi, abbiamo chiesto al management di sospendere la procedura per l’unico esubero rimasto nell’eventualità che, verificata anche la situazione economica del punto vendita, l’azienda possa farsene carico”. “In merito alla situazione in Campania – si legge ancora – abbiamo invece proposto di ricorrere a strumenti quali la flessibilità concordata e collettiva, che coinvolga tutti i lavoratori dei punti vendita interessati, e soprattutto un allargamento del perimetro per possibili trasferimenti”.
“L’azienda – prosegue la nota – ha ritenuto che non fosse opportuno tradurre le nostre proposte in un verbale d’accordo, cosa che non è accaduta con le altre organizzazioni sindacali per il Lazio e la Lombardia. Abbiamo chiesto più volte la necessità di costituire un tavolo unitario al fine di proteggere tutti i lavoratori”. “Date tutte queste motivazioni – conclude – non riteniamo opportuno continuare a confrontarci a livello territoriale con l’azienda, ma siamo convinti che sia necessario un incontro in sede nazionale prima che venga avviato il tavolo ministeriale, nella speranza di giungere finalmente ad una soluzione condivisa”. (LF)