Una sindacalista dell’Ugl di Prato chiede al sindaco Cenni di pensare a una norma che renda obbligatoria l’assunzione di una percentuale di lavoratori italiani nelle imprese cinesi. Monica Castro, 35 anni, delegata Ugl del distretto e responsabile della nuova sede del sindacato a Prato sostiene che la proposta non sia una provocazione. E ricorda che in Cina c’è una legge simile che obbliga gli imprenditori ad assumere almeno il 30% di dipendenti cinesi. “Dunque non si capisce – continua Monica Castro – per quale motivo non si debba pensare anche noi italiani a una soluzione simile, che servirebbe non solo ad abbattere la disoccupazione, ma anche all’integrazione”. La risposta del sindaco, Roberto Cenni (Pdl), imprenditore e creatore del marchio Sasch, non si è fatta attendere. “Noi non siamo la Cina – risponde, – siamo un paese liberale e vogliamo continuare a esserlo e per questo è difficile approvare norme che non sono uguali per tutti”. “Però – conclude – stiamo lavorando al problema, ho consegnato al ministro Sacconi un documento per facilitare le assunzioni nelle aziende italiane di extracomunitari e nelle imprese extracomunitarie di italiani con minori contributi all’ingresso”. (LF)