“La ripresa dell’economia europea deve poggiare sulle solide basi di finanze pubbliche sane. Inoltre, dobbiamo incoraggiare gli investimenti produttivi e ristabilire i flussi di prestito all’economia reale. Condizioni di finanziamento eccessivamente restrittive, soprattutto nei Paesi meridionali quali Spagna, Portogallo e Italia, stanno ostacolando il flusso di credito verso le famiglie e le imprese. Questo frena la crescita delle esportazioni e l’attività economica”. E’ quanto affermano in una dichiarazione congiunta sui debiti commerciali delle Amministrazioni Pubbliche i Vicepresidenti della Commissone Ue Olli Rehn e Antonio Tajani. “Dobbiamo anche invertire – aggiungono – il declino della competitività industriale europea e dell’occupazione nel settore industriale. L’occupazione nell’industria genera un significativo effetto moltiplicatore sul resto dell’economia, attraverso l’impatto sulla filiera produttiva e sul settore dei servizi. E questo effetto moltiplicatore può aumentare il potenziale di crescita delle nostre economie nel lungo termine come nel breve”. “Da questo punto di vista – sottolineano ancora Rehn e Tajani -, la Direttiva sui ritardi dei pagamenti è molto importante. Essa stabilisce regole chiare in tema di pagamento di beni e servizi acquistati dal settore pubblico. Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di trasporre e applicare la direttiva a partire dal 16 marzo 2013”.
“Ciò premesso – aggiungono pero i due vicepresidenti della Commissione Europea – , la direttiva non si applica necessariamente all’ammontare del debito commerciale pregresso. In particolare, nel caso dell’Italia, le autorità hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti conclusi a partire dal 1 gennaio 2013”. “Una soluzione realistica al problema dell’ammontare di debito commerciale pregresso – che si stima essere di notevoli dimensioni – deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici) in tempi relativamente brevi. Questo piano dovrebbe prevedere adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche amministrazioni titolari del debito pregresso”. “La Commissione – dichiarano inoltre Rehn e Tajani – è pronta a cooperare con le autorità italiane per aiutare l’attuazione tecnica del piano di liquidazione del debito commerciale pregresso e accoglierebbe con favore la disponibilità di informazioni più dettagliate ed aggiornate sull’attuale ammontare di tale debito da parte di ogni livello di amministrazione pubblica”. (LF)