La Commissione europea ha espresso oggi soddisfazione per la notifica, da parte della dell’Italia, di misure volte ad applicare la legislazione Ue sull’età pensionabile e ha comunicato di aver chiuso la procedura d’infrazione avviata a suo tempo per il non rispetto della sentenza con cui la Corte di giustizia aveva accertato, nel novembre 2008, il mancato rispetto del principio di parità di retribuzione.
La parità di trattamento per donne e uomini, si legge in una nota di Bruxelles, è sancita dall’articolo 157 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Nel contesto delle pensioni professionali, ciò implica che l’età pensionabile deve essere la stessa per donne e uomini. La Corte di giustizia dell’Ue ha confermato a più riprese che le pensioni dei dipendenti pubblici vanno considerate alla stregua di retribuzioni e regimi pensionistici offerti dai datori di lavoro. Su questa base la Commissione aveva aperto l’infrazione nei confronti dell’Italia
L’Italia, ricorda ancora Bruxelles, ha adottato nel luglio 2010 una legge sull’aumento dell’età pensionabile per le donne nella pubblica amministrazione, in virtù della quale, a partire dal 10 gennaio 2012, sia gli uomini che le donne andranno in pensione a 65 anni. (LF)
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