Giovedì 11 giugno i pensionati della Cisl scenderanno in piazza per una manifestazione nazionale della categoria. Antonio Uda, perché lei, che è segretario generale della Fnp Cisl, ha fatto questa scelta? Abbiamo indetto la manifestazione per attirare l’attenzione sul malessere e sulla fragilità che colpiscono circa 17 milioni e mezzo di pensionati in grave sofferenza economica e sociale. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla questione degli anziani, perché c’è il rischio di una vera e propria secessione sociale. Ma ci sono stati degli interventi del Governo. Gli atti del Governo sono risultati insufficienti a dare risposte a questa sofferenza. Noi vogliamo solidarietà non solo per i non autosufficienti, ma anche per altri soggetti a rischio come bambini con patologie gravi, giovani disabili. Cosa chiedete? vogliamo che sia istituito un fondo per la non autosufficienza. Non è stato stanziato neanche un euro per il 2010. L’unica risposta da parte dell’Esecutivo è stata quella contenuta nel libro bianco di un’assicurazione obbligatoria a carico dei pensionati. Ma con quali risorse il pensionato la pagherà? Perché le pensioni sono troppo basse? Sì, il secondo grande problema è il potere d’acquisto delle pensioni. Innanzitutto è necessario che il Governo dia attenzione ai bisogni e alla dignità degli anziani, tra i quali circa 8 milioni percepiscono una pensione di 150 euro mensili. Aumentare il potere d’acquisto delle pensioni inoltre significa agire concretamente per la ripresa economica, perché solo aumentando la domanda interna ci può essere una ripresa. Non si esce dalla crisi con interventi tampone. Cosa pensa dell’innalzamento dell’età pensionabile? Va bene, purché sia fatto con attenzione e prendendo in considerazione l’eccezione dei lavori usuranti. Abbattere il tabù dell’età pensionabile è importante per aumentare il potere d’acquisto delle pensioni, perché porterebbe ad avere più anni contributivi e di conseguenza un diverso sistema di calcolo. Questo gioverebbe anche ai giovani precari. Quindi manifesterete per questo l’11 giugno? Sì, la nostra è una risposta sindacale, e non politica ed ideologica, a questi disagi per chiedere solidarietà al Paese e garantire anche agli anziani una vita dignitosa. E se il Governo non vi rispondesse, cosa intendete fare? Proseguiremo la mobilitazione con un’iniziativa unitaria della categoria, come è stato deciso all’unanimità nel corso del XVI Congresso della Fnp. Francesca Romana Nesci |