Un patto tripartito tra sindacati, imprese e governo che introduca una nuova politica dei redditi al fine di ridurre gli effetti negativi dell’inflazione. Lo ripropone il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, in un articolo pubblicato su La Repubblica.
Il patto, secondo Tridico, dovrebbe prevedere: 1. il contenimento dei prezzi da parte delle imprese con una programmazione dell’inflazione insieme ai sindacati; 2. uno sforzo da parte dello Stato per far recuperare ai lavoratori il potere d’acquisto eroso dall’inflazione, attraverso beni e servizi pubblici a prezzi contenuti, sostegno ai redditi, contrasto alla povertà, riduzione del cuneo fiscale; 3. incentivi alle aziende per favorire investimenti ad alto contenuto tecnologico, capace di trainare incrementi di produttività del lavoro e quindi successivi incrementi salariali.
Occorre inoltre tenere presente, scrive il presidente Inps, “che l’attuale contesto inflattivo ha un impatto negativo sulla sostenibilità dei conti pensionistici. Solo gli adeguamenti attuali delle pensioni costano ai conti pubblici circa 24 miliardi l’anno. Questi incrementi, tuttavia, se i salari rimangono costanti, non vengono adeguatamente coperti dai versamenti contributivi dei lavoratori e delle aziende. Per avere sempre la sostenibilità necessaria non solo è importante spingere in alto il tasso di occupazione, combattere il lavoro nero e l’evasione contributiva, ma anche prevedere la giusta proporzionalità tra gli incrementi di salari e adeguamenti di pensione. Oggi, mentre queste ultime vengono adeguate, seppure in maniera decrescente al crescere dell’assegno pensionistico, i salari continuano a essere fermi. Ed è questo che rischia di bloccare la crescita economica presente e mina la sostenibilità futura”.