Si intensifica il pressing sull’editore-direttore dell’Adnkronos, Giuseppe Marra, perche’ ritiri i 23 licenziamenti (20 giornalisti e 3 poligrafici) decisi unilateralmente la scorsa settimana. Oggi trenta senatori di diversi schieramenti hanno rivolto una interrogazione urgente al governo chiedendo che “anche in virtù di una convenzione appena siglata”, , intervenga “sull’editore dell’Adnkronos per salvaguardare i livelli occupazionali dell’agenzia di stampa”. L’interrogazione e’ rivolta al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro del Lavoro Enrico Giovannini, presentata al Senato a prima firma Francesco Scalia (Pd) e sottoscritta da altri 29 colleghi di Pd, Sel, Psi, Misto e M5s.Nel testo si fa riferimento “al rinnovo di una importante convenzione di servizi con la Presidenza del Consiglio, avvenuta poco prima della procedura di licenziamento a carico di 20 giornalisti e 3 poligrafici e al solido bilancio che la stessa azienda ha più volte vantato”.
I firmatari dell’interrogazione sono Scalia, Puglisi, Marcucci, Capacchione, Pegorer, Guerrieri, Marino, Cantini, Spillabotte, Moscardelli, Fabbri, D’Adda, Vattuone, Lai, De Monte, Del Barba, Zanoni, Mattesini, Esposito, Pezzopane, Di Giorgi, Ginetti, Amati, Morgoni per il Pd, Stefano e Petraglia per Sel, Buemi e Fravezzi per Aut-Psi, Serra per M5S, Mastrangeli per il Misto.
Inoltre, con una iniziativa insolita nel mondo del giornalismo, trentasei ex redattori dell’agenzia, ora passati ad da anni ad altri incarichi ( in molti casi prestigiosissimi) hanno scritto una lettera-appello a Marra, sostenendo le ragioni dei colleghi. Nel testo si legge: “Abbiamo lavorato tutti quanti alla ADN Kronos, in tempi e per periodi diversi, e siamo tutti orgogliosi di questa esperienza. Molti di noi sono nati e cresciuti in quella redazione, nella quale abbiamo lasciato amici e colleghi straordinari. Ci sentiamo parte di una storia di successo, quella di una piccola agenzia che è riuscita negli anni a crescere al fianco di due colossi, misurandosi e spesso battendoli, fino a diventare anch’essa una grande realtà dell’informazione. Questo è stato possibile grazie alla professionalità di tutti, ad ogni livello e ad uno spirito di corpo eccezionale, alla consapevolezza di essere prima di tutto una comunità. L’orgoglio di chi ha lavorato all’ADN Kronos è sempre stato quello di far parte di un’azienda che ha sempre assunto e mai licenziato. Per quanto possiamo ricordare questo è sempre stato anche l’orgoglio del suo direttore, che in ogni occasione, non ha mai mancato di ricordare che si considera in primo luogo un giornalista. Lo diceva ieri e l’altro ieri, e noi vorremmo sentirglielo ripetere anche oggi e pure domani. Non vogliamo credere che quello spirito di comunità possa venire spezzato, né pensare che si rischi di disperdere un patrimonio accumulato in cinquanta anni e che appartiene a noi tutti. Siamo convinti che, come in passato, qualsiasi vertenza sindacale, qualsiasi contrapposizione, possa essere superata guardandosi negli occhi e trovando insieme una soluzione. Tra colleghi, come sempre ci siamo considerati, pur nel rispetto delle diverse posizioni”.
N.P.