Una delle questioni più delicate che la Commissione Ue tratterrà nelle prime sedute del prossimo anno e già in calendario per il 10 gennaio 2019 su proposta unificata rispettivamente delle due Commissioni Lavoro e Affari sociali e la Commissione Trasporti e turismo è la modifica del regolamento (CE) n. 561/2006 per quanto riguarda i requisiti minimi per i tempi di guida giornalieri e settimanali massimi e la durata minima delle interruzioni e dei periodi di riposo giornalieri e settimanali e del regolamento (UE) N. 165/2014 per quanto riguarda la localizzazione mediante tachigrafi dei mezzi e dunque dei lavoratori.
Il settore dei trasporti è un settore altamente competitivo che si trova ad affrontare grandi sfide anche di fronte ad una intensiva attività del trasporto merci su gomma e su rotaia sia all’interno dei paesi della comunità Europea sia internazionale. La mancanza di conducenti qualificati rappresenta una delle principali difficoltà. Il settore sarà in grado di attrarre forza lavoro unicamente se miglioreranno le condizioni di lavoro. Lo stile di vita “nomade” dei conducenti, il fatto di dormire in una cabina per diverse settimane, il lavoro sotto pressione e lo stress sono le cause principali dell’immagine spesso negativa che i lavoratori hanno del settore dei trasporti internazionali.
L’obiettivo del regolamento in discussione sui tempi di guida e di riposo è quello di migliorare sia le condizioni di lavoro dei conducenti che la sicurezza stradale in generale. Se applicate e fatte rispettare correttamente, le attuali norme sui periodi di guida e di riposo consentono ancora di raggiungere questo obiettivo. In discussione è la proposta pertanto di mantenere le norme sui periodi di guida e di riposo quali previste dall’attuale regolamento che è sovente oggetto di interpretazioni divergenti delle norme in vigore negli Stati membri che sono tuttavia problematiche per le imprese e i conducenti che operano attraverso le frontiere e rendono più difficile per le autorità il compito di svolgere controlli efficaci.
Le autorità nazionali e gli organismi di controllo nei diversi Stati membri devono lavorare a più stretto contatto per poter applicare e far rispettare correttamente le norme e garantire la certezza del diritto per le imprese e i loro conducenti. L’introduzione del tachigrafo digitale nel 2019 semplificherà i controlli per le autorità nazionali, ma anche per le imprese e i conducenti. Con il rapido sviluppo delle tecnologie digitali, è necessario abbreviare il periodo di transizione per l’introduzione del tachigrafo digitale, in modo tale che tutti i veicoli che rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento siano muniti di tachigrafo digitale entro il 2024.
Al fine di garantire la sicurezza stradale e migliorare le condizioni di lavoro per i conducenti, è in discussione di ampliare il campo di applicazione del regolamento per includervi il trasporto di merci effettuato da veicoli commerciali leggeri sotto le 3,5 tonnellate che operano al di fuori di un raggio di 100 km dal luogo ove ha sede l’impresa. I conducenti sono autorizzati a trascorrere le pause, il riposo giornaliero e i periodi di riposo settimanale ridotto in cabina. Pertanto, le due commissioni appoggiano pienamente l’idea del divieto di dormire in cabina durante il periodo di riposo settimanale regolare di 45 ore o più. Attualmente vi è, tuttavia, una mancanza di infrastrutture adeguate di alloggio per i conducenti sulle strade europee. Sono necessari maggiori sforzi per ottenere il finanziamento per la creazione e/o la riqualificazione di aree di parcheggio sicure, strutture sanitarie adeguate e una sistemazione adeguata.
Si sostiene la proposta delle due Commissioni secondo cui un periodo di riposo effettuato a compensazione di un periodo di riposo settimanale ridotto deve essere fruito assieme a un riposo settimanale regolare di almeno 45 ore. Inoltre, le imprese dovrebbero organizzare il lavoro dei conducenti in modo tale che essi abbiano la possibilità di ritornare al proprio luogo di residenza o in un altro luogo di loro scelta per un riposo settimanale di più di 45 ore effettuato a compensazione di un riposo settimanale ridotto.
Tali misure migliorerebbero le condizioni di lavoro dei conducenti come pure la sicurezza stradale e quindi aumenterebbero l’attrattiva del settore e soprattutto anche la qualità del lavoro ritenuto a ragione uno dei lavori più usuranti che vanno tutelati per tutelare anche la vita delle persone.
Alessandra Servidori