La notizia che interessa il trasporto pubblico locale, oltre alla ratifica dell’accordo per il rinnovo del contratto di lavoro, è anche un’altra e non di meno conto. Il prossimo giugno si aprirà, presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il tavolo per la riforma del settore.
Un passo che i sindacati attendevano da tempo per porre mano a un sistema eccessivamente frammentato, dove operano tra le 800 e le 900 aziende, prevalentemente di medie e piccole dimensioni. Tra le richieste che i sindacati probabilmente avanzeranno alla politica, proprio per ridurre la parcellizzazione, sarà quella di attuare incentivi selettivi per favorire le aggregazioni, dando vita a dei campioni nazionali del trasporto, già presenti negli altri paesi europei per creare economie di scala con la riduzione dei costi di gestione, la possibilità di investimenti comuni per rinnovare i mezzi vetusti, eliminare le eventuali ridondanze e rafforzare il servizio dove è carente.
La ratifica dell’accordo, che dopo la pre intesa dell’11 dicembre scorso aveva visto uno stop per la carenza di coperture, poi trovato con il provvedimento del 13 marzo del Consiglio dei ministri, come confermato del vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi, è stata accolta positivamente dai sindacati.
“Questo accordo – ha detto il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia – oltre a migliorare le condizioni di impiego dei quasi 100mila addetti del comparto, rappresenta una base solida per elevare ulteriormente gli standard di salute e sicurezza, intervenendo efficacemente per contrastare il grave problema delle aggressioni”. “Riteniamo cruciale l’incontro di oggi -ha aggiunto il segretario nazionale della trasporti cislini Gaetano Riccio – perché rappresenta una tappa intermedia di un percorso ambizioso finalizzato a riformare l’intero sistema del trasporto pubblico locale”.
La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, tramite i social , ha ringraziato per l’impegno la Fit e le altre categorie per aver “conquistato un accordo che tutela i salari, affronta le carenze occupazionali e promuove una migliore conciliazione tra vita e lavoro. È fondamentale valorizzare chi opera nel settore, lavoratrici e lavoratori che vanno coinvolti in ogni territorio per elevare l’efficienza e la qualità del servizio, garantendo al contempo maggiore sicurezza per chi ogni giorno affronta il lavoro a contatto con l’utenza.”
Anche la Filt-Cgil ha ribadito come l’intesa non abbia un “valore unicamente contrattuale” perché “destina risorse al Fondo nazionale trasporti per i prossimi anni ed attiva, già da giugno, una sede di confronto per la riforma del settore nel quale altri problemi andranno risolti. Si tratta infatti di stabilizzare quelle risorse, superando l’anomalia di un rinnovo fatto con risorse pubbliche, e rilanciando un settore che invece deve aspirare a una dimensione industriale, per diventare uno dei più importanti veicoli per la transizione energetica, la vivibilità delle nostre città e la riconnessione delle tante aree soggette a spopolamento” .
“L’accordo raggiunto, dopo mesi di trattative serrate, rappresenta un risultato concreto per garantire la tutela dei diritti e delle retribuzioni”. È questo il commento del segretario generale della Uil Trasporti Marco Verzari e della segretaria confederale del sindacato di via Lucullo, Vera Buonomo. “Le aziende dovranno provvedere quanto prima all’erogazione della somma ‘una tantum’ prevista con la retribuzione di febbraio e alla corresponsione delle tranche pattuite, a partire dal mese di marzo”, concludono i sindacalisti.
tn