Il Sindacato romano dirigenti aziende industriali insieme a Unindustria ha messo a punto il progetto formativo “Una nuvola di idee”, finanziato da Fondirigenti – Fondo gestito bilateralmente da Confindustria e Federmanager – per preparare la classe dirigente ad affrontare con più strumenti possibili i cambiamenti in atto anche per effetto della crisi. Il diario del lavoro ha approfondito con un’intervista al presidente del Srdai, Nicola Biagio Tosto, i contenuti e gli obiettivi del progetto formativo.
Tosto, in cosa consiste “Una nuvola di idee”?
E’ un progetto formativo che mira a far conoscere a manager e aziende gli strumenti più innovativi utili per affrontare e superare questo particolare momento di crisi.
Il corso nasce dall’esigenza comune di dare a manager e imprese una visione d’insieme delle tematiche relative alla gestione aziendale, per applicare una nuova ottica strategica nella amministrazione dei problemi quotidiani, fornire competenze nuove e ormai indispensabili per governare i processi di globalizzazione dei mercati.
Un invito a riflettere insieme su tematiche e approcci nuovi favorendo la condivisione di esperienze comuni, competenze e progettualità per la crescita competitiva delle aziende.
Il progetto poi cerca di dotare i manager di strumenti di orientamento per acquisire consapevolezza maggiore in un contesto lavorativo che sta cambiando su vari piani: relazioni industriali, fiscalità, comunicazione, internazionalizzazioni. E’ un periodo complicato per le aziende, soprattutto per quelle più piccole, il più delle volte prive di competenze manageriali e che rischiano di soccombere.
Dove avete trovato le risorse finanziarie?
Dall’anno scorso, grazie a Fondirigenti, è stato possibile recuperare le risorse finanziarie non utilizzate dalle aziende e non più utilizzabili per i piani formativi aziendali. Tale recupero ha consentito di destinare dette risorse, oltre che ai dirigenti delle aziende interessate anche ai dirigenti di altre aziende. Da qui il titolo di “Piani Solidali”. Nel 2011, ad esempio, sono stati recuperati quasi 200 mila euro, con i quali si sono svolti sei importanti eventi formativi per oltre 200 partecipanti.
A chi è rivolto il progetto?
E’ rivolto a dirigenti di aziende grandi e piccole ed aperto anche alla partecipazione di imprenditori, dirigenti inoccupati e quadri apicali, soggetti che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nelle loro aziende.
La figura del quadro sta sostituendo quella del dirigente?
I quadri apicali governano sempre più i processi di produzione e di bilancio. Sono figure in stretta contiguità con quelle dei dirigenti. Il modello aziendale che si va delineando vede meno dirigenti affiancati da nuove figure di stretta collaborazione con funzioni più operative. Si tratta di un’evoluzione dei ruoli che vede ridursi il middle management per lasciare il posto a queste nuove figure.
Questo cambiamento comporterà una perdita di professionalità?
I quadri apicali nel tempo hanno acquisito molta professionalità. Esistono quadri molto esperti che gestiscono processi importanti dell’attività aziendale e quadri più giovani, brillanti e di alto spessore professionale. In tal senso acquista valore crescente la continuità, il trasferimento delle competenze e delle professionalità, quel know-how manageriale che formerà la nuova dirigenza e senza il quale si verrebbe a creare un vuoto.
Questa scelta permetterà alle aziende di ridurre i costi?
In realtà non ci sono grandi differenze. Sempre più spesso le retribuzioni dei quadri sono simili ai minimi retributivi dei dirigenti e se per i quadri c’è una maggiore rigidità del rapporto di lavoro, l’uscita di un dirigente per l’azienda può essere più onerosa di quella di un quadro.
E voi in che modo vi rapportate a questo cambiamento?
Stiamo ragionando sulle nuove professionalità che servono alle aziende e anche sui possibili modelli contrattuali più aderenti alle novità del mercato del lavoro anche in vista del rinnovo del contratto nazionale di lavoro del 2013. Per meglio rappresentare il complesso mondo manageriale, a fine estate, Federmanager con Cida, Confedir-mit e Manageritalia ha dato vita alla “Costituente Manageriale”, un nuovo soggetto confederale unitario che rappresenta tutta la dirigenza italiana pubblica e privata. Una voce unica per presentarci alle Istituzioni con un’identità forte e capace di fare la propria parte per risollevare le sorti del nostro Paese.