“Saremo in piazza con una piattaforma rivendicativa dello sciopero del settore Telecomunicazioni che è l’unico argine al disastro provocato da una politica miope ed incompetente e management aziendali tutti concentrati in una gara suicida a competersi i clienti puntando solo alla riduzione delle tariffe”. Lo sottolinea Riccardo Saccone, segretario generale della Slc Cgil commentando lo sciopero indetto per lunedì 31 marzo.
“Un contratto di lavoro scaduto da oltre due anni; investimenti bloccati e totale incapacità di finalizzare gli ingenti fondi del Pnnr tanto da mettere in discussione la realizzazione della costruzione della rete in fibra ad alta capacità; una situazione ancora peggiore nella filiera degli appalti: contratti pirata nel settore dei call center e una vera e propria giungla in quello degli appalti di rete con aziende fallite o in ammortizzatori sociali sia nella filiera diretta che nell’indotto”, evidenzia Saccone.
“Le aziende si assumano le proprie responsabilità e il governo la smetta di svendere un settore strategico e si confronti, se ne è in grado, su un serio piano di politiche industriali di rilancio che non ci facciano perdere l’occasione irripetibile del Pnrr condannando il Paese alla irrilevanza tecnologica in piena transizione digitale. Un settore – conclude il numero uno della Slc Cgil – che dovrebbe essere il volano dello sviluppo digitale e dell’occupazione di qualità sta diventando un deserto”.