Cercate un film o un documentario che affronti il tema del lavoro? Volete conoscere quali sono e dove si svolgono nel mondo le rassegne di cinema e lavoro? Intendete partecipare al Global Labor Film Festival proiettando in occasione del 1° maggio una pellicola dedicata ai diritti dei lavoratori? Se siete interessati, evitate di affidarvi agli imprecisi compilatori che si trovano su Internet. L’indirizzo utile è https://laborfilms.com/. Una iniziativa del Metropolitan Washington Council dell’Afl-Cio, il consiglio locale del potente sindacato statunitense che rappresenta oltre 150mila associati.
I promotori hanno costruito un grande archivio che mira a riunire tutte le iniziative che si muovono intorno alle tematiche dell’occupazione e del lavoro affrontate con l’uso delle cineprese e delle telecamere. Il Labor film database elenca migliaia di film e video, ricercabili per titolo, regista, attori o per parole chiave. Molte delle voci includono anche una breve sinossi, trailer e fotogrammi. Nel catalogo on line sono presenti 835 film prodotti in tutto il mondo, suddivisi in 20 categorie: dalle comunicazioni alle costruzioni, dalla finanza ai trasporti, ai lavoratori precari.
Una seconda suddivisione è per generi, 12 per 1.829 prodotti: dai film drammatici, alle commedie, dai film musicali alle animazioni. I documentari sono ben 1.144.
Una terza categorizzazione è per tematiche generali, e questa volta sono classificate 1.627 pellicole per 31 temi: cultura, ambiente, immigrazione, salute e così via.
Il database è aggiornato con una certa regolarità, con film nuovi e vecchi e accoglie con favore i suggerimenti degli utenti.
Di particolare interesse le informazioni sulle rassegne cinematografiche. I festival di cinema e lavoro censiti nel mondo sono 37, dieci in Europa. L’Italia è rappresentata dal Labour Film Festival che si tiene ormai da 14 anni a Sesto San Giovanni. Le altre manifestazioni europee si svolgono: 2 in Irlanda a Dublino, 5 in Inghilterra (1 in Scozia, 1 a Liverpool, 1 a Tolpuddle e 2 a Londra), 1 in Spagna a Madrid, 1 a Malmo in Svezia.
I restanti festival segnalati si trovano per la gran parte negli Stati Uniti, ma esistono rassegne in Turchia (Izmir), Argentina (Buenos Aires), Brasile (San Paolo), Taiwan (Taipei), Australia (New South Wales), Israele (Haifa). Il sito ne registra anche altri 31 attualmente inattivi e pubblica i programmi, le locandine e i riferimenti di ciascuna rassegna.
Attraverso il sito è possibile aderire al Global Labor Film Festival. Nel 2016 si è svolta la quarta iniziativa internazionale, organizzata dai festival del cinema del lavoro in tutto il mondo, durante la quale, nel mese di maggio, in occasione della festa internazionale dei lavoratori, ognuno ha proiettato un film a scelta sui tema del lavoro.
Il Global Labor Film Festival è stato concepito in occasione della conferenza internazionale dei festival di cinema e lavoro, promossa nel 2012 dall’organizzazione sindacale della capitale nordamericana, organizzata durante il Dc Labor Film Festival.
In guerra
Esce in questi giorni nelle sale In guerra, film presentato a Cannes, diretto da Stephane Brizé e interpretato da Vincent Lindon. Tre anni dopo il premio per la migliore interpretazione maschile per La legge del mercato, sempre al festival di Cannes, Lindon torna al cinema con un ruolo molto simile, diretto dallo stesso regista e ancora una volta dedicato alla crisi economica e al lavoro.
Il film mette in scena una storia esemplare come si è vista tante volte in Italia e in Europa e che ha a che fare con la globalizzazione del mercato, gli accordi che passano sopra le teste dei lavoratori, la scelta di chiudere una fabbrica per aprirla dove i costi del personale sono la metà.
La lotta di Laurent Amedeo, sindacalista che guida gli operai che scioperano per impedire che l’industria in cui lavorano venga chiusa, diventa sempre più una guerra, con battaglie vinte, cambi di fronte, piccole vittorie, grandi sconfitte. Con lui ci sono 1.100 operai con le rispettive famiglie, decisi ad andare fino in fondo, a chiedere il supporto dell’Eliseo, della Corte di giustizia, degli operai di altre fabbriche pur di avere un confronto con il Ceo dell’industria di stanza in Germania, un manager che non sa giustificare la chiusura se non con la solita frase: è il mercato che lo chiede. Il film si ispira alla storia vera della lotta sindacale vissuta alla Continental di Clairoix.
Costantino Corbari