Parte domani da Terni la maratona dei lavoratori chimici a sostegno della vertenza per salvare il polo chimico ternano. L’iniziativa è stata decisa per contrastare la decisione di Lyondell Basell – azienda leader mondiale nel polipropilene, materia prima per la produzione di materiali plastici – di chiudere lo stabilimento produttivo di Terni, decisione che, se realizzata – dicono i sindacati ternani Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil promotori dell’iniziativa – creerebbe un effetto domino anche sulle altre aziende del sito industriale (“Meraklon”, “Treofan”, la centrale termoelettrica Edison) strettamente connesse alla filiera produttiva, mettendo a rischio circa 1.000 posti di lavoro.
Una quarantina di lavoratori si recheranno a piedi a Roma per organizzare un presidio sotto alle finestre del ministero dello Sviluppo economico insieme ad altre centinaia di lavoratori che nel frattempo avranno raggiunto la capitale in pullman. L’intenzione è quella di essere ricevuti dal ministro Paolo Romani.
Il segretario generale della Filctem, Alberto Morselli, ribadisce che i problemi della chimica italiana “non si risolvono a pezzi e bocconi, passando di emergenza in emergenza, ma riconvocando quel tavolo nazionale della chimica utile a programmare un quadro di interventi normativi e finanziari a sostegno della ricerca e dell’innovazione, per salvare le imprese, l’occupazione e tutelarne le professionalità”. “Il paese deve concretamente tornare – conclude il segretario – a ragionare sul futuro della chimica, in assenza del quale sarà inevitabile la dispersione di un significativo patrimonio di conoscenze tecnico-scientifiche, con conseguenze imprevedibili su tutto il resto dell’economia industriale”. (FRN)