La stagione contrattuale si ferma per la pausa estiva lasciando in sospeso le trattative per il rinnovo del contratto nazionale delle telecomunicazioni che si sono interrotte lo scorso giugno. I sindacati hanno chiesto alle parti datoriali di impegnarsi in un codice etico per salvaguardare l’occupazione nel settore customer. Gli industriali si sono detti contrari perché questo lederebbe il diritto di impresa. Le trattative erano iniziate nel gennaio 2012 e fino ad oggi vi erano stati 15 incontri. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno deciso di proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero da dichiarare nel mese di settembre, di avviare lo stato di agitazione con il blocco delle prestazioni straordinarie e supplementari e di aprire tavoli negoziali aziendali per gli accordi di 2° livello.
Sono ancora in corso le trattative per il rinnovo del contratto dei quotidiani e poligrafici iniziate 3 anni fa. Negli ultimi mesi si sono tenute alcune commissioni tecniche e ci sono delle speranze di chiudere a settembre. Nell’ultimo tavolo Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil, hanno presentato alla parte datoriale, la Fieg, quanto emerso nel corso degli attivi territoriali del settore (Milano, Roma, Palermo e Cagliari) in particolare sui temi che riguardano la struttura degli orari, le maggiorazioni relative, la flessibilità, l’organizzazione del lavoro. I sindacati hanno, inoltre, posto la necessità di avere risposte sulle questioni di “sistema” contenute nella piattaforma, in particolare per quanto riguarda la costituzione di una commissione unitaria costituita da Fieg, Grafici, Cartai e Cartotecnici, con l’obiettivo di monitorare l’andamento dei settori della filiera della carta e delle sue evoluzioni di mercato, prodotto e processo, e le ricadute sugli assetti contrattuali. I sindacati hanno anche chiesto: l’individuazione di forme di controllo e di prevenzione relativamente a fenomeni sempre più marcati dall’evasione contrattuale e contributiva; che il nuovo contratto comprenda le attività lavorative collegate alle nuove piattaforme digitali multimediali.
Sono entrate nel vivo le trattative per il rinnovo del contratto della carta. Anche qui ci sono delle possibilità di chiudere a settembre nonostante i dati del settore non siano ottimali. Nell’ultimo incontro le parti datoriali hanno esplicitato i punti discussi nelle due commissioni tecniche del 27 giugno e del 5 luglio mettendo in risalto le convergenze trovate e sottolineando le divergenze che ancora rimangono su alcuni punti della classificazione, sulla modalità semestrale di retribuzione e sulla percentuale di consolidamento per quanto riguarda gli apprendisti.
Inoltre, la controparte ha elencato tutti i punti che saranno oggetto di trattativa alla ripresa del confronto registrando in particolare le distanze che permangono e che sono state evidenziate dalle segreterie nazionali al tavolo.
In particolare le situazioni più controverse e dalle quali si ripartirà con il negoziato sono le seguenti: mantenimento del tetto annuo dello straordinario obbligatorio con l’intenzione di eliminare il vincolo trimestrale (16 ore) per il ciclo continuo; l’introduzione di una banca delle ore che avrebbe il compito di affiancarsi allo strumento dello straordinario e della flessibilità multiperiodale già esistenti in ccnl identificandola in 64 ore annue, ma non specificando né le modalità del pagamento (percentuale applicata) né i tempi del recupero di tali ore; il cambio turni per il personale eccedente l’organico tecnico spiegando che non si tratta di un salto di riposi ma solo di una turnazione diversa all’interno del normale orario settimanale senza definire ne il tempo di preavviso per tale richiesta ne l’entità numerica degli eventi nel corso dell’anno, né l’eventuale corrispettivo; reperibilità per settori manutentivi, nuova normativa per il trattamento economico e periodo di comparto della malattia con una attenzione particolare alle malattie brevi.
Notizie positive per il rinnovo del contratto nazionale delle fondazioni liriche sinfoniche. Il 27 luglio è stato sottoscritto un verbale relativo alle parti normative che sono state oggetto del confronto e di un lungo percorso negoziale (relazioni sindacali, contrattazione aziendale, orari, permessi artistici, trattamento di malattia e, affidate a commissioni tecniche bilaterali, temi quali i diritti di precedenza e identificazione di quote salariali di natura integrativa da translare nella retribuzione nazionale).
Rimane da risolvere la parte economica. Il ministero dei Beni Culturali si è impegnato a ricercare le risorse per traguardare la copertura inflattiva ( 2013- 2015) e per coprire la carenza economica pregressa.
Vertenze
Rimangono preoccupazioni per il futuro della Rai. I sindacati chiedono che venga rinnovato al più presto il contratto dell’azienda.
Anche Mediaset non sembra godere di una situazione migliore. L’azienda presenta dati economici negativi con una forte contrazione, nel 2011, dei ricavi (-6% ), del MOL (-12%) e dell’utile che si è attestato intorno ai 170 milioni di euro. Il 2012 ha segnato un ulteriore peggioramento dei conti: alla fine del 1° trimestre 2012 si è riscontrato un azzeramento dell’utile con una ulteriore contrazione dei ricavi sia sul versante della Tv generalista che sul fronte della Pay-Tv anche grazie ad un costante calo degli introiti pubblicitari. La situazione ha portato Mediaset ad un primo piano di efficientamento con una riduzione della spesa di 250 milioni di euro nell’arco dei tre anni cui si sono aggiunti tagli per ulteriori 150 milioni di euro.
Infine i lavoratori di Cinecittà hanno occupato gli studi in opposizione al piano aziendale che prevede tra l’altro esternalizzazioni e la cementificazione degli studi per creare alberghi e palestre. Secondo i lavoratori c’è il forte rischio che si voglia smettere di occuparsi di cinema come core buisness. (LF)