L’erogazione della somma di 300 milioni di euro “indispensabile per fare fronte alle indilazionabili esigenze finanziarie del gruppo Ilva in amministrazione straordinaria” potrebbe avere un impatto negativo sul fabbisogno, nel caso in cui dovessero esserci ritardi nella restituzione. Così i tecnici del servizio Bilancio del Senato in un dossier sul decreto Ilva attualmente all’esame delle commissioni Industria e territorio di Palazzo Madama.
“Andrebbero fornite rassicurazioni sulla capacità dell’amministrazione straordinaria di fare fronte alla restituzione del finanziamento e sui tempi in cui tale restituzione avrà luogo. Infatti – spiegano i tecnici – ove la restituzione non dovesse avvenire entro l’anno 2016, ad esempio per ritardi nel completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali, presupposto perché vi possa essere il decreto di cessazione dell’esercizio dell’impresa da cui decorrono i 60 giorni previsti per la restituzione, si potrebbe determinare un impatto sul fabbisogno”.
I dubbi del dossier non finiscono qui e investono le assunzioni da parte di Arpa Puglia, i finanziamenti statali che i commissari sono stati autorizzati a contrarre per un ammontare massimo complessivo di 800 milioni di euro tra il 2016 e il 2017 e gli oneri per la mappatura dei rifiuti presenti nello stabilimento di Taranto.
Per quanto riguarda i commissari del gruppo Ilva e i finanziamenti statali, hanno scritto i tecnici, “andrebbero forniti primi elementi in grado di garantire la capacità di restituzione delle somme erogate, altrimenti l’operazione non sarebbe più classificabile come finanziaria”.
Sul via libera all’assunzione di personale da parte dell’Arpa Puglia, “pur nel presupposto che l’individuazione delle risorse da destinare allo scopo deve garantire il rispetto degli equilibri di finanza pubblica, andrebbe assicurato che la regione Puglia abbia la disponibilità delle risorse da utilizzare a copertura dell’onere permanente e non pregiudichi le finalizzazioni previste a legislazione vigente”.
Infine, la mappatura dei rifiuti: “al fine di escludere oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, andrebbero specificati gli oneri connessi all’aggiornamento della mappatura dei rifiuti pericolosi e/o radioattivi presenti all’interno degli stabilimenti della società Ilva Spa e le risorse idonee a farvi fronte. Trattandosi di attività ricadenti sui commissari straordinari è presumibile che ad esse si farà fronte con le risorse dell’amministrazione straordinaria, tuttavia andrebbe fornita comunque una quantificazione dell’onere e una dimostrazione della capacità dell’amministrazione straordinaria di farvi fronte, potendosi altrimenti correre il rischio di richieste di finanziamento allo Stato”, concludono.