Un tavolo per il Teatro dell’Opera di Roma: lo chiedono i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Roma e del Lazio, al sindaco della capitale Virginia Raggi. I sindacati ricordano che, peraltro, tutte le fondazioni liriche vivono “una situazione di innegabile sofferenza”; a destare preoccupazione, però, e’ in questo caso sopratutto la tenuta complessiva della fondazione Teatro dell’Opera di Roma, una delle realtà che “a pieno titolo dovrebbero essere considerate strategiche per lo sviluppo culturale ed economico del paese”.
Oltre alle politiche governative di lungo corso, che, sottolineano i sindacati, “hanno sfavorito i piani di risanamento delle Fondazioni lirico sinfoniche”, le parti sociali rimarcano inoltre come le recenti decisioni ministeriali neghino a queste stesse istituzioni ulteriori stanziamenti economici a favore del Fondo Unico per lo Spettacolo. In questo contesto, i sindacati di categoria si appellano ad un intervento della sindaca di Roma Virginia Raggi che “in qualità di presidente della Fondazione, non può più rimandare l’apertura di un confronto serio e serrato con i rappresentanti dei lavoratori”, alla presenza del sovrintendente dell’Opera Carlo Fuortes, accusato dai sindacati di ‘’sfuggire al confronto’’.
Peraltro, sullo stesso tema della carenza di stanziamenti ai teatri pubblici, è recentemente intervenuta sul blog del Diario Benedetta Buccellato, segretaria dell’Associazione Nazionale per il Teatro Italiano, segnalando che nella recente manovrina di primavera il governo ha autorizzato in via esclusiva la somma di 2 milioni per il Teatro Eliseo di Roma: un ente privato.