E’ stato riconvocato per lunedì 8 febbraio alle 19.30 il tavolo per la vertenza Alcoa. Lo riferiscono fonti di agenzia. Il Governo ha chiesto all’azienda di non chiudere gli impianti prima della prossima riunione. L’incontro di ieri sera si è concluso verso l’1.30 di notte. Intanto un piccolo presidio di lavoratori continua a stazionare in piazza Montecitorio. Il sindacato ha chiesto al Governo di garantire la continuità del lavoro, anche a costo di ‘requisire gli stabilimenti’ di Alcoa. Lo annuncia al termine della riunione a Palazzo Chigi la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui gli impianti ‘devono rimanere in funzione. Per questo la Cgil chiederà ai lavoratori di presidiare gli stabilimenti affinché non ci sia la tentazione di procedere ad una chiusura, almeno prima della prossima convocazione fissata per l’8 febbraio’. Camusso riferisce quindi che il Governo ha chiesto all’azienda di mantenere l’apertura, dopo le garanzia ottenute dall’Ue, inizialmente ‘fino al 22 marzo, ma anche fino al 28 febbraio, data indicata dalla stessa Alcoa come termine per una risposta definitiva da parte della Commissione europea, ma l’azienda non si è dimostrata disponibile e il Governo ha chiesto all’ad di Alcoa Italia di andare in Usa per discutere direttamente con la direzione della multinazionale americana’. Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, a margine della riunione, ha affermato che fin da domani 4 febbraio verranno avviate le procedure per ogni opportuna verifica della situazione ambientale e sanitaria. “Saremo al fianco del Governo – aggiunge – per porre in essere tutte le iniziative fino alla requisizione degli impianti. Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità in una situazione molto critica, in cui sono in gioco migliaia di posti di lavoro”. Per il segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta, la vicenda Alcoa ‘ha dell’incredibile. Non si capisce tanta ostinazione da parte dei vertici americani del colosso dell’alluminio nei confronti dei due stabilimenti italiani’. Anche il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani chiede all’azienda “responsabilità e di far del lavoro un valore e non una merce da gettar via”. (FRN) |
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