Roma, linea 80. Siamo tutti chini sui nostri telefoni e i nostri pensieri. La mia attenzione viene catturata dalla conversazione tra una donna e una ragazza. “Perché lo fanno? Perché le fanno? Io proprio non li capisco”, ripete la donna. “Poi io, al massimo, prendo i mezzi per vedere gli amici. Ma uno che va al lavoro che fa? Non ci va?”, aggiunge la ragazza. La donna rincara la dose. “Io non li pagherei”. Tema della discussione è lo sciopero, che per 4 ore fermerà anche il trasporto pubblico locale. A Roma, nello specifico, dalle 20 alle 24.
Mi intrometto nel dialogo, dicendo che lo sciopero comporta una perdita economica per i lavoratori. “Meno male, almeno quello” replica con tono soddisfatto la donna. Continuo dicendo che tra i motivi dello sciopero c’è anche quello della sicurezza. “E perché scioperano?” incalza la ragazza. Per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica, proseguo, anche dovendo causare disagio. In fondo uno sciopero deve causare un po’ di disagio al datore di lavoro e all’utenza, altrimenti che sciopero è? Ma la mia argomentazione cade nel vuoto.
“Tanto fanno come gli pare” sentenzia la donna. Spiego che c’è una legge e una commissione di garanzia che regola lo sciopero nei trasporti, ne scandisce tempi e modi, tutelando anche il diritto delle persone a spostarsi. Ma non sembrano volermi credere. E, in fondo, perché dovrebbero.
Non si può certo dire che questo breve momento costituisca un campione statisticamente rilevante per analisi e giudizi, ma c’è la forte sensazione che, specie in alcuni settori, l’azione sindacale che si esplica attraverso lo sciopero generi solo un moto di rabbia e di fastidio. Non si vogliono indagare le ragioni del gesto. Di chi è la colpa? Del sindacato? Nel non sapere più comunicare determinate scelte? O perché è visto come una realtà che tutela chi è già tutelato? Della politica? Perché è stata così capace nel delegittimare il suo ruolo?
Mi avvicino alla discesa. La voce che annuncia le fermate mette al corrente l’utenza che il servizio, dalle 20,01 alle 24, non sarà garantito. Si solleva un coro di “oh”. “Tanto fanno come gli pare” ribadisce la donna. Scendo.
Tommaso Nutarelli