Il SuperBouns 110% è diventato un aiuto per i ricchi. A spiegare l’inversione di rotta è il segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi: “venendo meno la possibilità di cedere i crediti o chiedere lo sconto in fattura, i nuovi cantieri si vanno aprendo dove i proprietari hanno capienza fiscale per beneficiare delle detrazioni, insomma dove i redditi sono più alti.”
Genovesi, basandosi sul recente report Enea relativo ai bonus utilizzati nel mese di Aprile di quest’anno, ha spiegato come le detrazioni del Superbonus 110% non siano più a favore dei poveri: “Le ristrutturazioni si stanno fermando ed i più colpiti sono coloro che vivono nei condomini e nelle periferie, cioè nelle condizioni peggiori, con più inquinamento, sprechi energetici e bollette più care: senza sconto in fattura e cessione del credito il decreto sta colpendo i redditi più bassi e gli incapienti.”
“Con la mobilitazione del 1° Aprile e le manifestazioni tenutesi in 5 periferie d’Italia – precisa Genovesi in una nota – avevamo denunciato il rischio che il decreto 11/2023 sui bonus edili potesse non solo incidere negativamente sull’occupazione del settore ma anche generare vantaggi solo per i più ricchi. I dati che oggi arrivano dall’Enea purtroppo ci dicono che avevamo ragione.”
Per Genovesi, i dati sono chiari: “da una media di 15/20 mila asseverazioni al mese e più di 18.000 a Marzo per effetto del trascinamento delle denunce presentate prima di febbraio, siamo passati a poco più di 3.500 asseverazioni nel mese di Aprile, e da una media mensile di 5.000 condomini, che erano anche partiti per ultimi viste le complessità tecniche, siamo passati ad una media di 2.000, riducendo di un terzo i volumi economici complessivi medi. Insomma – spiega Genovesi – stanno andando avanti solo i lavori già avviati prima di febbraio.”
“Eppure – prosegue Genovesi – l’Europa ci indica chiaramente che entro il 2033 dovremmo aver portato la maggioranza delle case e degli edifici almeno da classe F a classe D, in quanto il 38% di tutta la CO2 e i principali sprechi energetici sono da imputare proprio al nostro patrimonio edilizio, tra i più vecchi ed energivori del continente, con le bollette più alte e il maggior rischio sismico ed idrogeologico”.
“Serve una riforma sistematica degli incentivi per la riqualificazione e l’efficienza energetica, con interventi mirati per i condomini, i redditi più bassi, chi vive nelle periferie, garantendo a questi soggetti tra cessione del credito, sovvenzione diretta, uso dei risparmi energetici in bolletta, fondi rotativi pubblici, il 100% dei costi”.
Quindi solo chi può permettersi di anticipare i soldi per i lavori edilizi può contare sul SuperBonus 110% ma in questo modo si perde la natura del provvedimento, nato proprio per riqualificare, in tempi rapidi, numeri consistenti di abitazioni ed edifici: “Ad oggi – spiega il segretario – i numeri Enea sono impietosi al riguardo, l’unica cosa certa è che il Governo ha colpito i lavoratori del settore, ha ridotto i cantieri e, al contempo, ha colpito l’ambiente e il diritto a case migliori e bollette più basse a milioni di italiani con redditi bassi, pensionati, disoccupati”.
“La sensazione che ormai è quasi una certezza è che si toglie ai poveri – si chiamino beneficiari del reddito di cittadinanza o proprietari di appartamenti in condomini di periferia – per dare ai ricchi. Magari pagando l’ennesima riduzione delle tasse ai redditi alti proprio con le risorse tagliate anche all’efficienza energetica delle case degli inquilini con i redditi più bassi”.
Emanuele Ghiani