Oggi in tutta Italia si svolgeranno i test di professioni sanitarie, nelle prossime settimane i test per i corsi a numero programmato: “Basta spot, il numero chiuso va eliminato”, avvertono gli studenti dell’Unione degli Universitari e della Rete che anche quest’anno hanno messo in campo un’iniziativa a fianco di chi dovrà affrontare la prova.
I volontari delle organizzazioni studentesche, infatti sono andati davanti agli atenei e distribuiscono volantini con un vademecum per un “test sicuro” – “in difesa di tutte le studentesse e di tutti gli studenti che ogni anno rischiano di non poter realizzare il proprio futuro a causa di prove inique e fallaci, come da anni dimostrano i nostri ricorsi” – e hanno già aperto per le denunce di irregolarità la mail ricorsi@unionidegliuniversitari.it.
“Qualche giorno fa – ha ricordato l’Udu – il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, dopo mesi di silenzio ha ribadito la volontà di rivedere il sistema dei test d’ingresso annunciando, inoltre, il tavolo di confronto con noi studenti che attendiamo dalla primavera scorsa: ma per ora i test continuano ad esserci e una volta eliminati quelli il numero chiuso e la programmazione acquisirebbero solo un’altra forma”. E “in un Paese in cui l’Università vive una situazione di estrema emergenzialità si continua a parlare per spot anziché pensare ad un vero piano di investimento che rimetta al centro l’istruzione, rendendo l’università un luogo aperto a tutti”.
Gli studenti infatti ricordano che sono più del 57% i corsi a numero programmato e continuano ad aumentare di anno in anno: “La dimostrazione che il dato costituzionale per cui l’istruzione dovrebbe essere accessibile a tutti è solo rilevante sulla carta ma non nella realtà”.
“Crediamo sia fondamentale affrontare il superamento non solo del sistema dei test ma del numero chiuso in generale: il fatto che in Italia i corsi a numero programmato continuino a proliferare (quasi il 60% dei corsi universitari ormai è a numero programmato) è la prova che manca un vero piano d`investimento nell`istruzione che consenta la realizzazione di un’università aperta a tutti così come previsto dal dettato costituzionale”, ha sottolineato Gianluca Scuccimarra coordinatore dell’Unione degli Universitari.