Domani i lavoratori della concia sciopereranno e manifesteranno alla Fiera di Bologna durante l’apertura di Lineapelle, la mostra internazionale di pelli, accessori, componenti, sintetico e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento. I lavoratori protestano contro lo stallo nelle trattative per il rinnovo.
Giancarlo Straini, segretario nazionale della Filctem Cgil, quali sono le motivazioni dietro al mancato decollo della trattativa?
Il negoziato non è mai realmente partito. La parte datoriale sembra non avere intenzione di rinnovare il contratto in questo momento perché lamenta un aumento del costo della pelle. Per ottenere questo risultato ci hanno fatto appositamente delle richieste a cui sapevano che avremmo detto no. I risultati del settore sono in realtà positivi nonostante la crisi e a nostro parere il rinnovo del contratto non porterebbe a un aumento di costi tale da danneggiare le imprese del settore.
Quali sono queste richieste che trovate inaccettabili?
Sono principalmente tre: la prima è il non pagamento dei primi tre giorni di malattia; la seconda è l’abolizione della contrattazione preventiva per eventuali cambiamenti di orari; la terza è un tetto troppo alto per i contratti a termine e a somministrazione. Per quanto riguarda gli orari bisognerebbe chiedere alla parte datoriale se si ricordano di un solo caso in cui le Rsu hanno rifiutato un cambiamento di orario facendo perdere a un’azienda una commessa. Parlando invece dei contratti, il tetto proposto dalla parte datoriale è eccessivamente alto.
Voi cosa proponete?
Come sindacati siamo disponibili a comprendere le esigenze delle imprese sugli orari di lavoro o sulla flessibilità, ma qui il vero problema è che si chiede “la luna” proprio per impedire che la trattativa parta.
Quale è la vostra proposta salariale?
Chiediamo che il rinnovo venga fatto in linea con i contratti di settori manifatturieri come quello del vetro o delle piastrelle. L’aumento dovrebbe avvicinarsi ai 110 euro.
Oltre alla manifestazione di domani quali altre iniziative intendete intraprendere?
Trattandosi di un settore particolare, formato da piccole imprese e da distretti industriali, intendiamo proclamare uno stato di agitazione prolungato nel tempo. Inoltre stiamo coinvolgendo i sindaci e le istituzione dei territori dei distretti. Per esempio domani dovrebbero partecipare alla manifestazione bolognese alcuni sindaci del distretto di Santa Croce. Infine intendiamo coinvolgere ampiamente i media.
Luca Fortis