La Confindustria è pronta a concludere il negoziato con Cgil, Cisl e Uil sui temi della rappresentanza, delle politiche attive del lavoro e anche sul modello contrattuale. Lo ha assicurato il vicepresidente con la delega per le relazioni industriali Maurizio Stirpe questa mattina, al convegno di Adapt sul welfare alla persona organizzato per ricordare Marco Biagi a 15 anni dalla sua barbara uccisione. Sollecitato da Carmelo Barbagallo, che chiedeva alla Confindustria di entrare nel vivo del confronto, a suo tempo sollecitato dal presidente degli industriali, che aveva parlato di un non meglio identificato “Patto della fabbrica”, Stirpe ha fornito tutte le rassicurazioni del caso.
“Non ci tireremo indietro di fronte alle nostra responsabilità – ha affermato- e del resto da quando in settembre si è parlato del patto della fabbrica il dialogo è andato avanti e siamo pronti a trattare. E metteremo sul tavolo anche un contributo in merito al modello contrattuale”. Ancora, il vicepresidente di Confindustria ha assicurato che entro il prossimo mese di maggio sarà “cantierabile”, termine con il quale ha voluto significare che sarebbe stato applicabile, l’accordo sulla rappresentanza contenuto nel testo unico del gennaio del 2014. Questo perché il ministro del Lavoro Poletti ha assicurato che gli uffici ministeriali forniranno le indicazioni in loro possesso relative ai risultati delle elezioni delle Rsu, rendendo così finalmente utile quell’accordo.
Non è invece molto chiaro a cosa si riferisse Stirpe nell’affermare che Confindustria è pronta a dare un contributo in merito alla definizione di un modello contrattuale. La confederazione degli industriali è ancora infatti profondamente divisa tra coloro che vogliono mantenere vivo e vitale il contratto nazionale e chi invece preferirebbe dare più spazio alla contrattazione di prossimità. C’è da credere che il vicepresidente si riferisse alla possibilità di definire con maggiore attenzione i perimetri dei contratti nazionali, stabilendo chi è abilitato tra le diverse associazioni padronali a negoziare un contratto e chi un altro. C’è infatti molta concorrenza in merito tra le diverse associazioni, proprio perché i perimetri non sono stati fissati. Confindustria, che evidentemente soffre della concorrenza di Confcommercio e delle associazioni artigiane, preferirebbe avere maggiore certezza in merito. Ma la partita si mostra assai difficile, perché nessuna associazione accetterebbe di autolimitarsi.
Massimo Mascini