Dal piano per lo stabilimento VM di Cento (Ferrara) presentato da Stellantis “emerge chiaramente che non ci sarebbe prospettiva lavorativa per quasi metà del personale attualmente occupato”, pari a circa 700 dipendenti. Lo affermano in una nota congiunta i sindacati Fim, Fiom, Uilm, UglM e AqcFr, l`associazione quadri, al termine del tavolo con la Direzione Stellantis convocato dalla Regione Emilia Romagna per fare il punto sullo stabilimento di Cento, dove nel corso del 2023 cesserà la produzione del motore V6 diesel per il mercato americano che occupa più di 300 persone.
A Cento Stellantis creerà una nuova business unit dedicata alla produzione di motori per uso industriale e marino, sviluppando anche soluzioni ibride, elettrificate e all’idrogeno. I dettagli occupazionali, si apprende da fonti aziendali, verranno forniti in occasione dei prossimi incontri con i sindacati per illustrare la nuova business unit.
Per la gestione del personale Stellantis ha aperto alla possibilità di ricollocazione presso lo stabilimento Maserati di Modena dove saranno fatti investimenti per un nuovo reparto di verniciatura e di accedere a un piano di incentivazione all’uscita. Soluzioni che, secondo i sindacati, “non sono assolutamente sufficienti a risolvere il problema”.
“È necessario – concludono i sindacati – che venga avviato un confronto sindacale che chiarisca il perimetro del progetto industriale, il numero dei dipendenti coinvolti, che discuta della formazione necessaria a sostenere i futuri programmi produttivi e che valuti gli ammortizzatori sociali utili per la gestione della transizione dello stabilimento. Questa discussione dovrà necessariamente essere portata al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero del Lavoro, una volta costituito il nuovo governo. Quanto prima dovrà essere avviato il confronto specifico con l’azienda e nei prossimi giorni saranno programmate le assemblee sindacali per un primo confronto con i lavoratori”.
tn