Si è da poco concluso l’incontro a Torino presso il Centro Style Stellantis l’incontro tra il responsabile Europa Jean-Philippe Imparato e i Segretari Generali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.
“L’incontro di oggi a Mirafiori è stato l’occasione per incontrare il responsabile dell’Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato. La Fiom-Cgil ha chiesto l’apertura di un reale confronto diretto, serrato e programmato, per garantire davvero l’affermazione fatta dall’azienda di una ‘centralità dell’Italia’ attraverso investimenti per nuovi modelli e un reale ricambio generazionale. È necessario garantire la continuità occupazionale per affrontare le emergenze per i lavoratori a cui non sono assicurati ad oggi gli ammortizzatori sociali” Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.
“Per affrontare la transizione ecologica è necessario un piano di investimenti programmati che dia autonomia ai brand italiani come Maserati, Alfa, Lancia e Fiat, nell’ambito di ricerca, sviluppo e produzione di tutti gli impianti attraverso la fine degli ammortizzatori sociali e il rilancio dell’occupazione. In Italia è necessario avere un piano con un mix di R&D, progettazione e produzione, su tutte le piattaforme e in tutti gli impianti. Per questo abbiamo scioperato a Roma il 18 ottobre scorso. Sono necessarie azioni che diano stabilità e certezza su cui “costruire” il piano industriale”.
“Oggi quindi – continuano De Palma e Lodi – non è emersa nessuna novità rispetto a nuovi modelli e non c’è stato nessun aggiornamento rispetto al progetto di gigafactory di Termoli, dopo che è di questi giorni l’avvio di una joint venture tra Stellantis e Catl per la produzione di batterie in Spagna. L’Italia non può continuare ad essere l’unico Paese senza produzione di batterie, è un problema che deve essere affrontato con urgenza.
“Le enunciazioni di principio devono trasformarsi in fatti concreti. Al Governo chiediamo, a partire dall’incontro del 17 dicembre, la fine degli annunci e risposte concrete per le lavoratrici e i lavoratori con il ripristino e l’ampliamento del fondo automotive. È per questo – conclude la Fiom – che la mobilitazione proseguirà a livello nazionale nei prossimi mesi. È aperto anche il confronto a livello europeo tra le organizzazioni sindacali per un’iniziativa che raggiunga anche Bruxelles per un piano straordinario della transizione dell’automotive”.
Per il segretario generale FIM Ferdinando Uliano: “il cambio di passo di Stellantis deve determinarsi con novità concrete su investimenti e nuove produzioni. Uliano ha espresso le preoccupazioni e le aspettative del sindacato in vista dell’incontro del 17 dicembre con il responsabile europeo di Stellantis.
Le sue dichiarazioni si concentrano sul futuro industriale di Stellantis in Italia, denunciando una situazione di crisi produttiva e occupazionale che richiede interventi concreti e urgenti.
Uliano ha poi sottolineato che il piano attuale di Stellantis è insufficiente per contrastare il crollo dei volumi produttivi, che rischia di portare l’azienda a non superare le 500.000 unità annue in Italia. Per garantire la sicurezza occupazionale e la saturazione degli impianti, è necessario raddoppiare la produzione, raggiungendo almeno 1 milione di veicoli.
Lo sciopero del 18 ottobre a Roma è stato il culmine di uno scontro tra il sindacato e l’azienda, che ha visto un deterioramento delle relazioni con il CEO Carlos Tavares.
Uliano ha ribadito la necessità di assegnare una nuova piattaforma produttiva all’Italia, come la piattaforma “small”, attualmente utilizzata in altri Paesi europei. Questo sarebbe un passo essenziale per garantire il futuro degli impianti italiani.
Per lo stabilimento di Termoli, il segretario ha chiesto certezze sul futuro della gigafactory e sulla transizione dai motori tradizionali alle batterie. La recente decisione di Stellantis di investire ulteriormente in Spagna ha aumentato le preoccupazioni per il futuro degli stabilimenti italiani.
“La produzione di Maserati è precipitata sotto le 10.000 unità annue, un dato drammatico rispetto al passato, quando superava le 50.000. Questo, insieme al rinvio del lancio della nuova Quattroporte, solleva interrogativi sul ruolo dell’Italia nello sviluppo del marchio. Anche il segmento dei veicoli commerciali, tradizionalmente un punto di forza, ha registrato una flessione. È fondamentale – ha detto il Segretario FIM – chiarire il ruolo strategico dell’Italia e garantire la tenuta dell’indotto, incluse le attività connesse e i lavoratori”.
Uliano ha anche chiesto garanzie sugli equilibri interni legati alla ricerca e progettazione in Italia e sottolineato come l’esaurimento degli ammortizzatori sociali in molti stabilimenti, mette a rischio molti lavoratori.
Il leader FIM ha invitato Stellantis a utilizzare i profitti record del 2022 e 2023 per finanziare nuovi investimenti in Italia, garantendo il futuro dei lavoratori e degli impianti.
“Dall’incontro ministeriale del 17 dicembre – ha concluso Uliano – la Fim-Cisl si aspetta un cambio di passo deciso da parte di Stellantis, con azioni tangibili su tutti i fronti critici. In conclusione, il sindacato richiede un impegno concreto da parte di Stellantis per tutelare il futuro industriale e occupazionale in tutte le realtà di stabilimento e del settore automobilistico in Italia”.
“Per riconquistare la fiducia dell’Italia, Stellantis deve passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti. Le risposte le chiediamo già a partire dal 17 dicembre al tavolo ministeriale, sulle missioni di ciascun stabilimento e sulle innumerevoli imprese dell’indotto che rischiano una imminente chiusura. Oggi invece da Stellantis abbiamo ascoltato parole distensive, ma ancora nessun progetto nuovo e significativo. Anzi il 2025 sarà un anno terribile con gli stessi volumi produttivi del 2024 e solo nel 2026 forse inizieremo a vedere una inversione di tendenza”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro tenutosi a Torino con il responsabile europeo di Stellantis, Jean-Philippe Imparato.
“Non possiamo accontentarci – aggiungono Palombella e Ficco – di promesse che dovrebbero realizzarsi nel 2030, sostanzialmente impossibili da verificare e in ogni caso inadeguate a fronteggiare la situazione di emergenza che stiamo attraversando. La transizione all’elettrico e la difficile integrazione fra Fiat e Peugeot stanno determinando una crisi violenta che richiede azioni immediate, nuovi modelli di larga diffusione e non esclusivamente elettrici. Forse la situazione in prospettiva più grave è quella di Termoli, dove dopo la rottura al tavolo ministeriale è stata sospesa la creazione della gigafactory, ma nel corso del 2025 scadranno gli ammortizzatori sociali nel reparto delle Mascherine a Mirafiori, a Cassino e a Melfi. Anche sull’indotto, la vittoria della battaglia su Trasnova deve presagire ad un cambiamento complessivo del modo di Stellantis di porsi verso le imprese fornitrici e invece abbiamo ancora lavoratori che rischino il licenziamento a breve”.
“Che il giorno 17 dicembre si risolva tutto come d’incanto – concludono Palombella e Ficco – purtroppo non è realistico. Sarebbe più credibile invece iniziare a lavorare per un effettivo cambio di atteggiamento di Stellantis verso l’Italia e del Governo verso il settore automotive, focalizzandosi su soluzioni concrete per ciascuna fabbrica e ciascun centro ricerca e di staff. Si conferma che la situazione è tanto grave da richiedere l’intervento della Presidenza del Consiglio, così come da noi ripetutamente richiesto”.
“Si preannunciano proposte importanti in occasione del tavolo del 17 dicembre”. Lo dichiara il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, che insieme a Ciro Marino, segretario UGL Metalmeccanici di Torino e componente della segreteria nazionale.
“Da parte dei vertici di Stellantis – continua il sindacalista – sono stati annunciati investimenti e nuovi modelli in Italia che saranno portati al tavolo tra governo e sindacati del 17 dicembre presso il Mimit. Sarà presentato un Piano Industriale per ogni singolo stabilimento, saranno annunciati nuovi prodotti e ribadito che l’Italia è centrale nel progetto Stellantis. Il Gruppo ha tenuto a precisare che non c’è mai stata volontà da parte di Stellantis di fare accordi solo con il governo e senza sindacati. Il percorso sarà condiviso con tutti”.
“Come UGL Metalmeccanici, abbiamo evidenziato che per lo stabilimento di Termoli è necessario confermare l’impianto della Gigafactory, come previsto dal piano e intorno al quale ci incontreremo entro la prima parte del 2025. Mentre per Mirafiori, oltre alla nuova produzione della 500 ibrida che sarà prodotta entro fine anno, sarà assegnata la nuova 500 che sarà prodotta nel 2030. Alla Sevel di Atessa, sito abruzzese che produce veicoli commerciali leggeri, saranno annunciate due nuove proposte concrete”.
“Ci aspettiamo da Stellantis l’annuncio per il 17 dicembre di un piano di investimenti e di prodotti per il nostro Paese, tale da garantire lavoratori e stabilimenti”, conclude Spera.