La Fiat Panda continuerà ad essere prodotta a Pomigliano d’Arco almeno fino al 2027. La produzione aumenterà di circa il 20% a partire da metà marzo per soddisfare la domanda dei clienti. A dare l’annuncio, il Ceo di Fiat e Cmo di Stellantis, Olivier Francois, in un evento stampa nello stabilimento campano per presentare l’edizione speciale Pandina. La data di presentazione rende omaggio al lancio della prima Panda nel 1980, che fu presentata al Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
A Pomigliano oltre la Panda, si producono l’Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet. Nel 2023 la produzione è aumentata del 30% a quota 215mila unità, di cui circa 133mila Panda. A Pomigliano lavorano oltre 4.300 persone e lo scorso primo gennaio è terminato l’ultimo contratto di solidarietà.
La nuova Panda rappresenta una boccata d’ossigeno per le lavoratrici ed i lavoratori del plant campano, che da oggi e’ il primo stabilimento del Gruppo Stellantis ad azzerare gli ammortizzatori sociali. Per il segretario nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, e del segretario generale della Fim-Cisl di Napoli, Biagio Trapani, tuttavia, “anche a fronte di questo segnale positivo, resta centrale, in prospettiva, pensare ad un nuovo modello di largo consumo. Ci aspettiamo che l’Ad confermi l’assegnazione di un modello per Pomigliano che abbia la potenzialità, dopo il 2027, di realizzare sul sito lo stesso sviluppo di produzione che ha saputo dare la Panda”.
“Gli stabilimenti italiani – proseguono -a partire da quello di Pomigliano d’Arco, sono i più produttivi del Gruppo; per questo come FIM siamo convinti che gli ottimi risultati finanziari e l’enorme capitalizzazione rappresentino gli strumenti adatti e necessari per fare ulteriori investimenti su nuovi prodotti per saturare gli impianti in Italia e centrare l’obiettivo di un milione di veicoli. Un obiettivo sicuramente ambizioso, perché significa aumentare del 30% le attuali produzioni in Italia, ma sicuramente possibile se tutti gli attori coinvolti a partire dall’azienda ma anche le istituzioni nazionali e regionali lavorano per centrare l’obiettivo con investimenti in infrastrutture e riduzione dei costi dell’energia”.
“È indispensabile uscire dalla polemica politica e lavorare ad una politica industriale per il settore dell’automotive. Il tavolo ministeriale in questo senso, è un’ottima base di partenza e utile a raggiungere e concludere positivamente l’accordo di sviluppo del settore tra Stellantis e le istituzioni del nostro Paese”, concludono Uliano e Trapani
A sua volta, la Fiom, con una nota, commenta: “Le scelte annunciate oggi sono la conseguenza del senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni hanno permesso al sito importanti risultati in termini di qualità e produttività. Agli annunci, però, devono seguire fatti concreti. Dobbiamo mettere in sicurezza per il futuro lo stabilimento di Pomigliano D’Arco, assicurando la produzione di modelli mass market dopo il 2027 e quindi l’occupazione. È necessario portare a Pomigliano il know how capace di cogliere i cambiamenti della transizione energetica ed ecologica in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione europea”.