Bruno Scuotto è stato nominato alla presidenza del Fondo interprofessionale per la formazione continua gestito bilateralmente da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Sostituisce Giorgio Fossa, chiamato alla guida de “Il Sole 24 Ore” nel difficile momento dello storico gruppo editoriale. Fossa ha assunto la carica di Presidente del più importante dei Fondi interprofessionali nel 2009. Da allora, le aziende aderenti sono aumentate del 250%, arrivando ad oltre 170.000 (con 4,3 milioni di lavoratori).
Crescita esponenziale anche delle attività finanziate in questi otto anni: da 325.000 milioni di euro ad oltre 2,5 miliardi, con oltre 100.000 piani formativi realizzati in decine di migliaia di imprese – di ogni settore, dimensione e area geografica – che hanno avuto gli strumenti idonei per praticare la formazione come volano di sviluppo. Oltre 1 miliardo dei finanziamenti erogati, infatti, è stato speso in corsi finalizzati alla competitività, con forte attenzione anche alle nuove frontiere dell’economia, come la sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica e la salvaguardia del territorio, o alla riqualificazione delle competenze diventate obsolete, in gran numero, durante la crisi.
Il nuovo Presidente del Fondo, Bruno Scuotto, napoletano, da oltre trent’anni amministratore unico della Scuotto impianti elettrici e tecnologici, ha una lunga esperienza confindustriale. Past President del Gruppo Piccola Industria Campania e delegato alla Formazione di Confindustria Campania, è stato Vicepresidente vicario del Gruppo Giovani di Napoli, Presidente del Gruppo Piccola Industria di Napoli e Vicepresidente dell’Unione Industriali di Napoli con delega all’Education. Attualmente è Vicepresidente della Piccola Industria Confindustria con delega a Education e formazione.
“Siamo certamente riusciti nell’obiettivo di stimolare le imprese a praticare più formazione e a funzionalizzare questo strumento allo sviluppo e all’occupazione, creando un modello attento all’economia reale e adattabile alle esigenze peculiari del nostro tessuto produttivo, estremamente parcellizzato” è il bilancio tracciato da Fossa. “Un numero di aziende molto più alto che in passato ha potuto, così, giovarsi di azioni formative nella misura e nelle modalità necessarie a competere nello scenario dell’economia globale. Fondimpresa – sottolinea – ha raggiunto questi obiettivi, sui quali la gestione pubblica precedente ai Fondi aveva palesemente fallito, in autonomia e trasparenza e in un contesto privatistico”.
Per il past president Confindustria bisogna assolutamente procedere sulla medesima strada, perché “le tendenze dell’economia, le dinamiche socio-anagrafiche e le nuove modalità produttive rendono e renderanno necessario aggiornare le competenze sempre più velocemente. Il piano del Governo Industria 4.0 punta a stimolare gli investimenti in innovazione, perché vede che il 27% delle macchine utensili nelle aziende ha più di 20 anni e vuole rovesciare questa tendenza. Questa – rileva Fossa – è certamente un’opportunità per il Paese ma non basta acquistare nuovi impianti se i lavoratori non vengono preparati alle possibilità che offrono. Mi auguro quindi che realtà come Fondimpresa possano continuare a svolgere con pienezza il proprio ruolo, altrimenti lo spazio per prepararsi al nuovo sarà molto esiguo”.