Dall’incontro del 16 luglio tra le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm e Ansaldo Breda, è emerso che il sito di Palermo è l’unico rimasto fuori dal piano di investimenti nazionale malgrado gli impegni presi in sede ministeriale per dare continuità produttiva e occupazionale allo stabilimento palermitano. Per questo motivo, entro fine luglio, si terrà a Roma un incontro specifico sulla situazione dello stabilimento.
“Per gli stabilimenti di Pistoia, Reggio Calabria e Napoli sono stati annunciati 20 milioni per la riorganizzazione degli stabilimenti e per l’aggiornamento delle attrezzature e altri 20 milioni per nuovi prodotti. Per Palermo niente. L’azienda – dicono i segretari di Fiom, Fim e Uilm Francesco Piastra, Ludovico Guercio e Vincenzo Comella, che contestano la decisione – sta disattendendo l’accordo sindacale fatto a gennaio. La prevista graduale assegnazione a Palermo della commessa Trenitalia per 33 carrozze da ristrutturare, al momento è in fase di definizione da parte del committente e nessuna carrozza è arrivata allo stabilimento. Ci sono lavoratori in cassa integrazione e altri in trasferta. Protestiamo fermamente: l’azienda deve rispettare gli impegni. E per Palermo devono essere mantenuti i carichi lavoro concordati”.
La scelta di non assegnare carichi di lavoro a Palermo secondo Fiom, Fim e Uilm è in contraddizione rispetto alle acquisizione di nuovi ordini da parte di Ansaldo Breda e di un mercato globale per le attività del gruppo con investimenti in crescita per circa 10 miliardi di euro.
“C’è un impegno ben preciso da parte dell’azienda, con il ministero dello Sviluppo Economico, per dare continuità produttiva al sito siciliano fino al 2015 e reperire nuovi incarichi nell’ambito del portafoglio ordini dell’Ansaldo Breda, che è considerevole- aggiungono Fiom, Fim e Uilm – Il mercato è in crescita: bisogna creare le condizioni non solo per saturare i 145 lavoratori dell’Ansaldo ma anche per dare risposte all’indotto”.