All’Assemblea annuale della Federazione nazionale dell’industria chimica, il Presidente Squinzi e il Ministro Prestigiacomo hanno annunciato l’apertura di tavoli tecnici sul contributo della chimica a favore dell’ambiente. Secondo Giorgio Squinzi, serve infatti una politica industriale complessiva e condivisa per uscire dalla crisi.
Il 2010 vede il costo delle materie prime già in grande tensione; la loro domanda è, infatti, determinata dalla crescita del mercato mondiale, mentre i prezzi dei prodotti chimici sono condizionati da quello europeo, ancora in crisi.
In Italia, nel primo trimestre 2010, ha osservato il presidente di Federchimica, la produzione ha mostrato un significativo recupero (+15%) rispetto al punto di minima toccato nello stesso periodo dello scorso anno, che aveva visto anche l’arresto di alcuni impianti. In uno scenario di rallentamento nella restante parte dell’anno, la produzione chimica italiana dovrebbe chiudere il 2010 con un incremento medio del 6-7% che lascerebbe i livelli di oltre il 10% inferiori a quelli pre-crisi. Le prospettive di crescita per il 2011 saranno vincolate dalla diffusa necessità di intervenire sui bilanci pubblici attraverso manovre restrittive
“Serve un forte rinnovamento, ha detto Squinzi, per scongiurare il rischio che intere filiere produttive a valle della chimica possano addirittura scomparire”.
“Bene la manovra che ha un impatto immediato sui conti pubblici – ha aggiunto – ma, per un effettivo rilancio, occorre una vera politica industriale, che non si misuri solo in incentivi finanziari, ma nella capacità di creare un clima di collaborazione fra le Istituzioni e le Imprese”.
La Commissione europea ha recentemente quantificato nel 47% il peso dell’industria manifatturiera e del suo indotto per l’economia in Europa.
Per questo a suo giudizio, occorre “costruire un sistema normativo non penalizzante, in particolare per la chimica, che è un settore trainante perché fornisce all’industria materiali e tecnologie avanzate, nonché soluzioni sostenibili ai problemi ambientali, come bene hanno sottolineato la Commissione e il Consiglio Competitività dell’Unione europea”.
A Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente, presente all’Assemblea, Squinzi ha ricordato il ruolo positivo della chimica nella tutela dell’ambiente. Il settore, infatti, non solo continua a ridurre i propri consumi energetici, rientrando, così, già abbondantemente nei parametri di Kyoto, ma contribuisce con le proprie tecnologie, sia al risparmio dei settori a valle, sia all’ottimizzazione delle fonti alternative.
In quest’ambito ha però raccomandato al Ministro “di vigilare affinché il governo prosegua nell’adozione del nucleare, energia pulita per eccellenza”.
“L’industria chimica – ha concluso – ha un ruolo indispensabile da svolgere nel passaggio ad una produzione sostenibile. (FRN)