Sparkle, primo operatore di servizi internazionali in Italia e fra i primi nel mondo, ha firmato oggi un protocollo d’intesa con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per un progetto di ricerca finalizzato all’utilizzo dei cavi sottomarini in fibra ottica per rilevare eventi sismici e altri fenomeni naturali nel Mediterraneo. A siglare l’intesa Carlo Doglioni, Presidente INGV, ed Enrico Bagnasco, amministratore delegato di Sparkle.
Attraverso l’utilizzo di tecniche di fiber sensing è possibile rilevare le vibrazioni meccaniche indotte sulle fibre ottiche dei cavi sottomarini da terremoti, eruzioni vulcaniche e onde anomale in tempo reale e in un ambiente di difficile accesso come il fondale marino.
Il protocollo d’intesa suggella una collaborazione già in corso da oltre due anni fra il Gruppo TIM, Sparkle e INGV. I risultati preliminari delle sperimentazioni condotte sono stati presentati al convegno internazionale “Fibre Optic Sensing in Geosciences” tenutosi il 16-20 giugno scorso a Catania. Sparkle e INGV si impegnano a continuare ad esplorare, sperimentare e successivamente sviluppare l’impiego accessorio dei cavi sottomarini in fibra ottica come sensori per fini scientifici e di protezione civile – in particolare per l’identificazione e l’allerta di tsunami e terremoti – e il monitoraggio geofisico dei fondali marini.
Le attività condotte finora hanno impiegato il sistema cavo di Sparkle “Mednautilus” che si estende dalla Sicilia lungo il Mediterraneo orientale per una lunghezza totale di 11.000 km, su un fondale che raggiunge i 4.000 m di profondità. Grazie alla sua configurazione ad anello, Mednautilus potrà in futuro offrire anche la possibilità di mappare i movimenti sottomarini in più punti del bacino e quindi localizzare con maggior precisione l’epicentro dei terremoti marini.
Le prime attività sperimentali sono state basate sulla misurazione delle variazioni dello stato di polarizzazione (SOP) dei segnali ottici coerenti che viaggiano sulle fibre ottiche del cavo e che trasportano il traffico digitale. Le nuove sperimentazioni utilizzeranno dati relativi alla fase del segnale e al SOP specifici dei tratti di cavo tra i ripetitori di un cavo sottomarino; questo consentirà di identificare le parti del cavo interessate dalla perturbazione meccanica e di indagarne la propagazione.
“In quanto Ente di Ricerca incaricato della sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale in tempo reale, l’INGV rivolge da sempre una particolare attenzione all’innovazione tecnologica per il progresso della ricerca scientifica”, riferisce Carlo Doglioni, Presidente INGV. “È per questo motivo che oggi accogliamo con soddisfazione la sigla dell’accordo con Sparkle che potrà contribuire, con le sue tecnologie, a implementare i nostri strumenti per l’osservazione e la sempre migliore comprensione dei fenomeni naturali”.
“Siamo orgogliosi di collaborare con un’istituzione prestigiosa come INGV e di mettere i nostri cavi sottomarini al servizio della ricerca in un ambito di indagine così prezioso per la salvaguardia dell’ambiente e delle persone”, ha dichiarato Enrico Bagnasco, amministratore delegato di Sparkle. “Più di cento anni fa come Italcable posavamo il primo cavo transoceanico tra Anzio e Buenos Aires per permettere agli italiani di comunicare con i connazionali emigrati in Argentina. Oggi rinnoviamo questa eredità portando Internet e i servizi digitali in tutto il mondo e spingendo le frontiere delle telecomunicazioni globali oltre la pura connettività per migliorare la qualità della vita delle persone”.
Tra i temi dell’intesa è prevista anche la collaborazione con altri enti che condividono l’attenzione per l’innovazione tecnologica subacquea, primo fra tutti il Polo nazionale della dimensione subacquea (PNS), che ha sede in Liguria a La Spezia, e che riunisce le eccellenze nazionali pubbliche e private operanti nel settore.