“Il Governo intende trovare spazi per operare misure espansive e di riduzione della pressione fiscale in continuità con le misure introdotte negli anni precedenti”. E’ quanto si legge nel Def 2017 dove, tuttavia, scompare il riferimento alla riduzione delle aliquote Irpef previste dal progetto iniziale del governo Renzi. L’esecutivo Gentiloni maniene l’obiettivo della riduzione della pressione fiscale ma punta sul taglio del cuneo fiscale.
L’esecutivo quindi intende “dare continuità alla riduzione del carico fiscale su cittadini e imprese, avviata con Irap e Ires e proseguire con il taglio dei contributi sociali, iniziando dalle fasce più deboli (giovani e donne)”.
Il governo, si legge nel documento, intende proseguire sulla strada della riduzione della pressione fiscale e, “in questo contesto, sarà cruciale il taglio del cuneo fiscale per ridurre il costo del lavoro e aumentare parallelamente il reddito disponibile dei lavoratori”.
“Nel triennio 2018-2020, e soprattutto il prossimo anno, l`inflazione sarebbe lievemente inferiore nello scenario programmatico, con un conseguente aumento del potere di acquisto delle famiglie. Da rilevare anche un maggiore incremento occupazionale legato ad una riduzione selettiva del cuneo fiscale sul lavoro”, è scritto nel Documento di economia e finanza. Quanto alla pressione fiscale complessiva, “ è attesa ridursi di 0,6 punti percentuali nel 2017, collocandosi al 42,3 per cento del Pil”, mentre e’ destinata “ad aumentare al 42,8 per cento nel 2018 e 2019 per poi scendere al 42,4 per cento alla fine del periodo”.